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6 Ore Monza, Toyota svetta nel tempio della velocità, Ferrari vince dall’ultimo posto in GTE-Am!

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Toyota vince la prima 6h di Monza, terzo atto del FIA World Endurance Championship. La casa giapponese completa un week-end perfetto con Kamui Kobayashi/Mike Conway/José Maria Lopez #7, primi in tutte le sessioni disputate. Secondo posto per l’Alpine #36 per André Negrão/Matthieu Vaxiviere/Nicolas Lapierre #36 davanti alla Glickenhaus #709 di Franck Mailleux/Romain Dumas/Richard Westbrook.

La prima 6h del FIA WEC nel tempio della velocità si è aperta con il classico allungo da parte delle Toyota. Tutto è cambiato dopo meno di due ore quando, alla prima variante, la vettura #8 di Sébastien Buemi/Kazuki Nakajima/Brendon Hartley ha alzato bandiera bianca per un problema ai freni.

La gemella #7 di Kamui Kobayashi/Mike Conway/José Maria Lopez  ha preso le redini della corsa davanti all’Alpine #36 di André Negrão/Matthieu Vaxiviere/Nicolas Lapierre #36 ed alla Glickenhaus #709 di Franck Mailleux/Romain Dumas/Richard Westbrook #709. Quest’ultima ha beffato l’Hypercar francese e si è messa all’inseguimento della Toyota #7.

Il secondo momento della gara è arrivato a due ore dalla fine quando, prima dell’Ascari, la Toyota #7 si è fermata per dei problemi tecnici. La Glickenhaus ha preso le redini della prova, ma il giro seguente tutto è cambiato ancora con una noia meccanica sulla #709 che era balzata al comando.  Kamui Kobayashi/Mike Conway/José Maria Lopez #7 sono tornati al comando davanti all’Alpine #36, una situazione che non è più cambiata fino alla bandiera a scacchi.

Secondo acuto stagionale per United Autosports in LMP2. La formazione britannica precede sotto la bandiera a scacchi l’Oreca #31 di WRT che ottiene il miglior risultato della propria storia nel Mondiale.

La lotta in LMP2 ha visto due squadre coinvolte: WRT #31 ed United Autosports #22. La prima, squadra belga che ha realizzato la pole nelle qualifiche, si è alternata al comando delle operazioni con la formazione che ha dominato il 2020.

Robin Frijns/Ferdinand Habsburg-Lothringen/Charles Milesi #31 e Philip Hanson/Fabio Scherer/Filipe Albuquerque hanno allungato su JOTA che, a differenza di Portiamo, non è riuscita ad impensierire la Top3. Terzo posto conclusivo per Frits Van Eerd/Giedo Van Der Garde/Job Van Uitet (Racing Team Nederland #29), vincitori in categoria Pro-Am.

Ferrari e Porsche ci regalano emozioni in GTE Pro. La casa di Maranello cede nel finale alla Porsche che vince per la seconda volta nel 2021 con Kevin Estre/Niel Jani #92. Seconda posizione conclusiva per Alessandro Pier Guidi/James Calado #51 davanti alla 911 RSR-19 di Gimmi Bruni/Fred Mako #91.

Vittoria strepitosa per François Perrodo/Alessio Rovera/Nicklas Nielsen #83 in GTE-Am. Gli alfieri di AF Corse svettano al termine di una 6h di Monza che dopo le qualifiche sembrava compromessa. I vincitori della 6h di Spa si confermano nel tempio della velocità e dall’ultimo posto raggiungono il gradino più alto del podio davanti all’Aston Martin #33 di TF Sport e la Vantage AMR #98.

In GTE-Am lo spettacolo non è mancato con l’Aston Martin #33 di TF Sport che ha cercato da subito l’allungo sulle Ferrari e sulle Porsche. Ben Keating/Felipe Fraga/Dylan Pereira hanno dovuto alzare bandiera bianca dopo 2h per un danno all’anteriore destra nella discesa che porta alla ‘Variante Ascari’.

Questa situazione ha costretto la direzione gara ad inserire la Safety Car, una fase che di fatto ha annullato il vantaggio di alcune squadre che non avevano pittato durante il primo FCY. François Perrodo/Alessio Rovera/Nicklas Nielsen #83 hanno preso in mano la corsa nelle ultime due ore ed hanno gestito il proprio gap fino alla bandiera a scacchi.

Secondo posto per Paul Dalla Lana/Augusto Farfus/Marcos Gomes #98, autori all’ultimo giro di un bel sorpasso alla ‘Variante della Roggia’ sulla già citata #777 di Tomonobu Fujii/Satoshi Hoshino/Andrew Watson. Quarto posto per Egidio Perfetti/Matteo Cairoli/Riccardo Pera #56, alfieri di Project 1 (Porsche).

Prossimo appuntamento a fine agosto con l’edizione 2021 della 24h di Le Mans.

Foto: Pier Colombo

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