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Atletica, Olimpiadi Tokyo: Italia per consolidare il vento della rinascita e tornare a vincere una medaglia

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Carte da finale tante, forse più di quante si potessero immaginare, carte da medaglia poche. Questa è la situazione dell’atletica azzurra alla vigilia dei Giochi di Tokyo. L’obiettivo della spedizione oceanica dei Giochi giapponesi è cercare di riportare sul podio la squadra italiana dopo lo zero di Rio ma non sarà affatto facile perchè tanti azzurri non sono ancora pronti a lottare ai massimi livelli e perchè la concorrenza è spietata.

L’unica carta da podio che viene assegnata all’Italia dai siti specializzati è quella di Gianmarco Tamberi nel salto in alto. L’azzurro arrivava da favorito a Rio e fu fermato da un infortunio grave a un mese dai Giochi. A Tokyo Tamberi arriva con meno aspettative rispetto a cinque anni fa ma nelle gambe ha la possibilità di dare l’assalto al podio e lo ha dimostrato un mese e mezzo fa a Roma, al Golden Gala, scavalcando 2.33 e sfiorando il 2.36, misura che potrebbe già assicurargli qualcosa di importante. Gli avversari non mancano ma non c’è l’atleta in grado di superare misure inarrivabili: il favorito è il bielorusso Nedasekau ma la gara è apertissima.

Un’altra gara chiave per la spedizione italiana è quella di venerdì 6 agosto quando è in programma la 20 km  femminile della marcia. Al via ci sono Antonella Palmisano ed Eleonora Anna Giorgi, entrambe già bronzo mondiale (Giorgi nella 50 km che non fa parte del programma olimpico): è una gara che sfugge ad ogni pronostico soprattutto se dovesse disputarsi nella calura di questi giorni e le azzurre hanno dimostrato di potersela giocare per un posto sul podio, anche se le cinesi sembrano avere una marcia in più.

Oggettivamente qualsiasi altro inserimento di un’atleta italiano sul podio sarebbe una sorpresa clamorosa ma forse almeno tre situazioni potrebbero avvicinare gli azzurri alla medaglia. Iniziamo dai 100 metri uomini. Marcell Jacobs, al momento, è il dodicesimo al mondo sui 100 metri in stagione ma sette dei primi undici sono statunitensi e solo tre di loro sono al via. Jacobs ha corso un decimo meno veloce del terzo al mondo e dovesse riuscire a migliorare il 9″95 con cui ha stabilito il nuovo record italiano a Savona nessun traguardo potrebbe essergli precluso.

Leonardo Fabbri, nel getto del peso, non sta vivendo la stagione travolgente dello scorso anno, nè a livello di misure, nè a livello di continuità ma ha impostato tutta la sua stagione sulla gara olimpica e non sono mancati gli acuti nella marcia di avvicinamento. Il suo personale è 21.99, il suo stagionale è 21.71, bisogna superare quota 22 metri per avere qualche chance di inserirsi nella lotta per le medaglie e il toscano non è lontano.

Nel triplo maschile, infine, Andrea Dallavalle ha la quinta misura mondiale stagionale. Anche lui ha bisogno di migliorarsi e forse anche sensibilmente per inserirsi nella lotta medaglie ma ha dimostrato di non temere la battaglia e di non pagare la tensione in una gara dove ci sono altri due azzurri da finale, Ihemeje e Bocchi.

La staffetta 4×100 maschile con Jacobs, Tortu, Desalu e un quarto fra quelli convocati per Tokyo, con tutti al meglio avrebbe le carte in regola per dare l’assalto al podio a Cinque Cerchi ma finora Tortu non è mai riuscito a dare il meglio di sè in questa stagione. Dovesse trovare la condizione giusta proprio in questi giorni e magari dovesse arrivare qualche errore avversario, l’Italia potrebbe giocarsela con i più forti per rinverdire i fasti delle grandi squadre del passato. Per il resto sarà la finale o la semifinale l’obiettivo dei tanti azzurri in gara e l’impressione è che alla fine il bottino di squadra possa essere molto soddisfacente.

Foto Fidal/Colombo

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