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Atletica, Tokyo 2021: confermata la positività alla cannabis di Sha’Carri Richardson, addio Olimpiadi

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Nelle prime ore di questa mattina erano serpeggiate alcune indiscrezioni su una possibile positività alla cannabis per la sprinter statunitense Sha’Carri Richardson. La ventunenne texana ha deciso di fare chiarezza su quanto pubblicato dal New York Times e, purtroppo, ha confermato quello che si temeva.

Ai Trials di Eugene, nei quali ha vinto nei 100 metri con il tempo di 10″86,  la fuoriclasse nativa di Dallas è risultata positiva alla cannabis ed è quindi stata sospesa per un mese dall’USADA. I conti sono presto fatti. Questa sospensione impedirà alla campionessa statunitense di partecipare ai 100 metri dei Giochi Olimpici che vivranno le prime batterie dal 30 luglio.

Una vera doccia gelata per l’atleta che si sarebbe presentata ai blocchi di partenza di Tokyo tra le grandissime favorite per la medaglia d’oro sulla gara più veloce, che si corre ad inizio manifestazione. Discorso differente per la 4×100, dato che qualificazioni e finale saranno fissate per il 5-6 agosto e, quindi, teoricamente, potrebbe prendervi parte dopo il mese di stop. Avendo patteggiato la pena (con un percorso terapeutico) la Federazione è passata, quindi, da 3 mesi ad uno.

“Mi assumo la responsabilità delle mie azioni – le parole di Sha’Carri Richardson rilasciate alla NBC e riportate da Raisport – So quello che ho fatto. Non cerco scuse, non cerco alcuna empatia. Come ho twittato giovedì, sono umana. Siamo tutti umani”. La texana ha spiegato di aver fatto uso di cannabis dopo aver appreso  della morte della madre biologica: “Questa notizia mi ha messo in uno stato di panico emotivo. Ma nonostante tutto, devo riuscire ad uscirne e vivere la mia vita”.

Foto: Lapresse

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