Badminton
Badminton, Olimpiadi Tokyo: i favoriti dei tabelloni maschile e femminile. Kento Momota appare imbattibile
La BWF, ovvero la federazione internazionale del badminton, ha diramato la lista definitiva degli atleti qualificati per i 5 tornei delle Olimpiadi di Tokyo: 87 uomini ed 86 donne si daranno battaglia per i titoli di singolare, maschile e femminile, e doppio, maschile, femminile e misto.
L’Italia non è riuscita a qualificare atleti nel badminton alle Olimpiadi di Tokyo, che sarà in programma da sabato 24 luglio a lunedì 2 agosto, con le finali per l’oro in programma tra domenica 1 e lunedì 2 agosto, e le finali per il bronzo spalmate tra sabato 31 luglio e lunedì 2 agosto.
Nel singolare maschile il nipponico Kento Momota appare imbattibile, anche se proveranno a rovinargli la festa in casa il rappresentante di Cina Taipei Chou Tien Chen ed i danesi Anders Antonsen e Viktor Axelsen. Come possibile sorpresa occhio al cinese Chen Long.
Nel singolare femminile il forfait della spagnola Carolina Marin, oro a Rio 2016, ha reso il pronostico molto aperto: in pole position ora c’è la cinese Chen Yu Fei, ma le nipponiche Nozomi Okuhara ed Akane Yamaguchi vorranno fare bene in casa. Attenzione alla thailandese Ratchanok Intanon.
Nel doppio maschile la sfida per l’oro potrebbe essere un affare tra le due coppie indonesiane composte da Marcus Fernaldi Gideon e Kevin Sanjaya Sukamuljo e da Mohammad Ahsan ed Hendra Setiawan. A tentare l’exploit sarà la coppia cinese formata da Li Jun Hui e Liu Yu Chen.
Nel doppio femminile tutto potrebbe risolversi con un derby, stavolta nipponico, tra le coppie formate da Yuki Fukushima e Sayaka Hirota e da Mayu Matsumoto e Wakana Nagahara. Anche in questo caso potrebbe inserirsi una coppia cinese, quella composta da Chen Qing Chen e Jia Yi Fan.
Nel doppio misto l’affare questa volta potrebbe essere tutto cinese, con le coppie composte da Zheng Si Wei e Huang Ya Qiong e da Wang Yi Lyu e Huang Dong Ping. A provare ad intromettersi sarà la coppia thailandese formata da Dechapol Puavaranukroh e Sapsiree Taerattanachai.
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