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Basket 3×3, Olimpiadi Tokyo: le favorite del torneo femminile. Duello USA-Francia, ma occhio agli inserimenti

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Mancano meno di tre giorni e poi sarà debutto del basket 3×3 sia in campo maschile che in campo femminile alle Olimpiadi. L’occasione la offre Tokyo, che mette il fratello di strada della pallacanestro così come la conosciamo al centro delle attenzioni a cinque cerchi per cinque giorni tutti da vivere senza interruzioni.

Il torneo femminile, in particolare, è aperto a diverse interpretazioni, per quanto le opzioni più accreditate per la medaglia d’oro siano due, entrambe a ragion veduta. Una è quella degli Stati Uniti, per via della notevole statura cestistica delle giocatrici presenti, l’altra è quella della Francia, che possiede quattro delle cinque migliori interpreti del 3×3 al mondo.

Il duello è incerto: il primo round lo hanno vinto le americane nel Preolimpico di Graz per 21-17, ma rispetto ad allora c’è la novità legata all’assenza di Katie Lou Samuelson, fermata dal Covid-19. La sostituisce la guardia ventitreenne Jackie Young, terza stagione alle Las Vegas Aces in WNBA , dalle quali è stata scelta con la prima chiamata assoluta al draft 2019, e allenata da un signore che di nome fa Bill Laimbeer e che chiunque abbia vissuto i Detroit Pistons versione Bad Boys conosce. I veri totem restano Kelsey Plum e Stefanie Dolson, ma snobbare Allisha Gray sarebbe profondamente sbagliato per la caratura della giocatrice.

Sul fronte opposto, la Francia vanta un quartetto che può offrire tante soluzioni diverse, a partire dall’estro di Marie-Eve Paget e per chiudere con le soluzioni che può offrire Ana-Maria Filip con i suoi quasi due metri. Con questo gruppo (e pochissime variazioni) sono arrivate medaglie mondiali, ori europei, risultati di livello nelle Women’s Series. In breve, c’è tantissimo affiatamento.

Dietro c’è molto di cui parlare: fatte salve le pochissime possibilità per la Mongolia e una Cina che non sembra al livello dei suoi anni migliori per infortuni di vario genere, c’è spazio per diverse possibili outsider. L’Italia ha dimostrato di saper dire la sua non solo a Manila, nei Mondiali 2018 vinti, ma anche in numerose altre occasioni, e può vantare notevole esperienza maturata sul campo. C’è poi il Giappone padrone di casa, che ha giocatrici ideali per tirar fuori qualche trucco di valore (oltre che molto futuribili, dettaglio da non sottovalutare), e anche la Russia, che con Logunova in campo ha la memoria della doppietta iridata e continentale del 2017. E poi c’è la Romania, sulla quale ogni previsione è difficile.

Foto: fiba.basketball

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