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Basket, il capolavoro di Meo Sacchetti. Il CT azzurro ha costruito un gruppo affiatato che gioca una grande pallacanestro

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Meo Sacchetti, da quando è diventato CT dell’Italia, sta facendo un lavoro a dir poco straordinario. Dopo aver riportato l’Italia a giocare il Mondiale, palcoscenico dal quale mancava dal 2006, l’ex coach della Dinamo Sassari è riuscito, addirittura, a strappare il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2021. L’ultima partecipazione della selezione del Bel Paese ai Giochi risale all’ormai lontano 2004, quando Pozzecco e compagni conquistarono l’argento.

Sacchetti ha creato un gruppo coeso, ma ha anche dato un’identità precisa alla sua Italia. Le selezione azzurra vista a Belgrado è una squadra moderna, che difende forte, gioca sovente con cinque giocatori fuori dall’area e punta molto sul tiro da tre. La finale con la Serbia è stata un vero e proprio trionfo delle idee del coach nativo di Altamura. Gli azzurri si sono imposti perché hanno letteralmente costretto la Serbia ad accettare le loro condizioni.

Gli azzurri, nelle prime fasi del match, hanno attaccato con costanza Boban Marjanovic, segnandogli puntualmente in faccia. L’Italia ha costretto sovente il centro serbo ad allontanarsi dal canestro e, data la sua mole, questi si è trovato in grandissima difficoltà. Quel che il gigante dei Dallas Mavericks dava ai suoi in attacco, glielo toglieva con gli interessi in difesa. Per dare equilibrio alla Serbia, coach Igor Kokoskov è stato costretto a levarlo dal campo nel secondo periodo e a non farlo più entrare.

Koskov è riuscito a trovare troppo tardi le contromisure giuste per tenere testa agli azzurri e Polonara e compagni sono stati in grado di raggiungere addirittura il +24. Una volta che la Serbia ha provato a reagire, l’Italia ha saputo gestire perfettamente il margine costruito in precedenza e i padroni di casa non sono mai realmente tornati a contatto. Coach Sacchetti, peraltro, ha saputo fare una scelta coraggiosa, ovvero lasciare in panca Melli, durante il tentativo di rimonta serbo, per puntare sui giocatori più in palla.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla grande organizzazione difensiva degli azzurri ed all’incredibile apporto dato a rimbalzo da Fontecchio e Polonara. Dietro al trionfo azzurro, c’è una sapiente gestione delle risorse umane da parte di Meo Sacchetti. L’allenatore azzurro ha saputo sfruttare alla perfezione i suoi uomini e le sue scommesse si sono rivelate vincenti. Su tutte, una scelta da lodare è quella di aver dato in mano le chiavi della squadra al giovanissimo Nico Mannion. Il figlio d’arte ha gestito in modo eccellente i possessi più complicati, dimostrando che la sua mano non trema quando la palla scotta.

Credit: Ciamillo

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