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Basket, le classifiche di rendimento dell’Italia e degli azzurri alle Olimpiadi dopo 2 partite
Dopo il completamento dei primi due turni alle Olimpiadi di Tokyo per quanto riguarda il torneo di basket maschile, e in attesa del terzo (l’ultimo sul quale tutte le statistiche potranno essere parametrate con identico numero di incontri), è tempo di dare qualche numero. E si va a vedere, chiaramente, l’Italia, sia come squadra che come singoli, nelle cifre puntualmente tenute dalla FIBA.
Nelle prime due partite, top scorer è stato chiaramente Simone Fontecchio: 21 i punti di media (20 con la Germania, 22 con l’Australia, più i complimenti di Joe Ingles, l’idolo che non conosceva l’ex Alba Berlino fino alla partita con i tedeschi). Segue Nico Mannion a quota 15.5 (10 e 21), poi c’è Stefano Tonut (18 e 8). Esattamente identica è la classifica della valutazione (20, 17 e 14 in questo caso i numeri). A rimbalzo svetta Nicolò Melli (6.5), poi Achille Polonara (5.5), quindi ancora Fontecchio (4.0), mentre Mannion è il re assoluto degli assist (7 sia con la Germania che con l’Australia); a enorme distanza Giampaolo Ricci e Melli.
Fontecchio è inoltre il sesto miglior marcatore della competizione olimpica in una classifica letteralmente dominata da Luka Doncic (attualmente a quota 36.5, e che resterà verosimilmente irraggiungibile fino alla fine). Quinto è uno dei prossimi avversari degli azzurri, il nigeriano Jordan Nwora (21.5, numero alzato dai 33 contro la Germania). Ma anche Mannion non sfigura, anzi: degli uomini assist è il secondo dietro soltanto al ceco Tomas Satoransky, la cui media di palle smazzate ai compagni per farli segnare è di 9 a gara. Il play dei Warriors è inoltre ottavo (66.7%) per media da due, mentre da tre è terzo Fontecchio (anche qui 66.7%, che si regge sul 5/5 contro la Germania), là dove Ricky Rubio ha finora un 6/8 (75%).
Di squadra, l’Italia è sesta per tiri da due realizzati (56.4%, prima la Slovenia con il 65.9%) e seconda da tre (41.1%, davanti solo la Germania con il 46.6%), oltre che terza in lunetta (18/22, 81.8%, Australia e Stati Uniti hanno la stessa percentuale dell’84.8%). Gli azzurri sono inoltre quelli che perdono meno palloni (8 a gara), in una sorta di scontro di opposti con la Nigeria (21 perse a partita) anche nei recuperi (media di 13 a 7 per i nigeriani). Sempre sulla linea di questo confronto, entrambe le squadre non prendono molti rimbalzi: 32.5 per gli azzurri, 33 per i D’Tigers. Tra i molti dati disponibili, uno riguarda quello dei punti dalla panchina, che sono 69 nelle due partite, per una media che chiaramente è di 34.5. Un dato, questo, supportato dalla presenza di Danilo Gallinari, ma anche dalle numerose opzioni tattiche utilizzate da Meo Sacchetti. Si dovrà però trovare una soluzione a qualcos’altro: finora l’Italia ha tirato 22 soli tiri liberi, il dato più basso della competizione. Questo dato, che ad ogni modo dipende anche dal tipo di interpretazione che si può fornire delle singole partite, è di sicuro quello maggiormente migliorabile.
Foto: LaPresse