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Basket, Meo Sacchetti: “A 67 anni farò un tatuaggio celebrativo. Le situazioni di Gallinari, Datome e Belinelli sono molto diverse”

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Meo Sacchetti è stato il regista di un miracolo sportivo. L’Italbasket si è qualificata alle Olimpiadi di Tokyo battendo nell’ultimo match del preolimpico la Serbia. Un successo meritato e probabilmente in parte inatteso vista la qualità del roster serbo.

In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello sport il coach della Nazionale italiana racconta l’emozione di aver raggiunto un traguardo così importante: “Ho dormito poco, certo. Per la voglia di tornare a casa e per l’orgoglio di quello che abbiamo fatto. Bastava vincere di un punto e invece abbiamo dominato in Serbia. Vedere i ragazzi giocare in quel modo mi ha reso felice“.

Un successo importante che merita un festeggiamento speciale: “A 67 anni mi farò un tatuaggio celebrativo. Non è il mio pane, mi devo preparare psicologicamente, ma lo farò. Magari colorato. Ho giocato due Olimpiadi e mia moglie si chiama Olimpia. Un presagio“.

Sulle qualità dei suoi Sacchetti non ha dubbi: “Stiamo migliorando. Quest’anno abbiamo avuto diversi italiani protagonisti. Tonut, mvp del campionato. Ricci e Pajola decisivi nello scudetto della Virtus. Ma è indubbio che Polonara, Fontecchio e Vitali siano migliorati tantissimo giocando all’estero“.

Nico Mannion sarà uno dei campioni azzurri del futuro e perchè no già del presente: “Con quelle gambe lì arriva ovunque, non teme nessuno, ma ha pure grossi margini di miglioramento nella gestione del gioco e nelle letture. Come play con Pajola, Spissu e pure Ruzzier non siamo messi male“.

In chiusura Sacchetti parla anche della situazione legata alle convocazioni con l’esclusione di BelinelliDatome mentre sarà a Tokyo Gallinari: “Non entro nei dettagli ma le situazioni tra di loro sono molto diverse“.

Foto MarcoBrondi / CIAMILLO-CASTORIA

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