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Basket, Meo Sacchetti: “Portare in campo la gioia che stiamo vivendo al Villaggio”. Melli: “Ora che siamo qui, perché non giocarcela?”
Domani, ore 6:40. La data è stampata nella mente. L’Italia ritrova il basket maschile alle Olimpiadi, e sarà la Germania a dare il benvenuto agli uomini di Meo Sacchetti in quella che è la nuova formula del torneo a cinque cerchi. Non più due gironi da sei squadre, infatti, ma tre da quattro con passaggio delle prime due e delle due migliori terze.
Queste le parole di Nicolò Melli per introdurre il match: “È stata una preparazione strana perché abbiamo aggiunto un giocatore importante come Danilo Gallinari, senza però avere la possibilità di giocare amichevoli con il roster completo. Un po’ come è successo prima del torneo Preolimpico di Belgrado. Arriviamo alla partita e dovrà essere subito tutto perfetto. Siamo molto contenti di aver raggiunto questo traguardo ma ora che siamo qui perché non giocarcela? Faremo di tutto per cercare di vincere. Per me, come anche per Simone Fontecchio, sarà un match particolare per via della presenza di nostri ex compagni di squadra tra gli avversari. Però, come si dice, amici fuori dal campo e avversari sul parquet: non lasceremo nulla di intentato. Loro sono più fisici ma anche noi abbiamo le nostre qualità e dobbiamo cercare di sfruttarle. Il nostro è un girone tosto sulla carta ma poi bisogna vedere cosa dirà il campo. Siamo curiosi e pronti a giocare”.
Così invece l’allenatore azzurro: “E’ finalmente arrivato il momento di giocare e l’esordio non sarà per nulla facile come previsto. Dovremo portare in campo un po’ della gioia che stiamo vivendo al Villaggio e che i ragazzi hanno vissuto ieri durante la Cerimonia di apertura. Ma dovremo anche essere bravi a mettere da parte tutto il resto una volta che scenderemo in campo. Abbiamo già affrontato la Germania un mesetto fa ma quel match non può essere usato come termine di paragone perché i due roster non sono neanche lontanamente comparabili. Sarà una partita dura perché la posta in palio, vista la formula del torneo, è già molto molto alta”.
E’ tempo, dunque, che sia il campo a parlare. Il tempo dell’attesa è scaduto, quello della Saitama Super Arena sta arrivando. Da 17 anni la squadra dell’argento di Atene 2004 cercava un’erede in chiave olimpica, e ora l’ha trovata. Da Atene a Belgrado la strada è breve, da Belgrado a Tokyo è molto più lunga, ma c’è sempre un filo azzurro dietro.
Foto: LaPresse