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Basket, Olimpiadi Tokyo: i convocati dell’Italia ai raggi X. I giovani Mannion e Pajola, i veterani Melli e Gallinari

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Il conto alla rovescia sta per finire. Manca sempre meno all’esordio dell’Italbasket alle Olimpiadi di Tokyo, a 17 anni di distanza dall’ultima partecipazione della Nazionale alla kermesse olimpica (Atene 2004, conclusa – come tutti ricordiamo – con l’argento al collo, sconfitti solo in finale dall’Argentina della Generación Dorada di Manu Ginobili, Carlos Delfino e Luis Scola, ancora dentro al team sudamericano per questi Giochi Olimpici). Gli uomini di Meo Sacchetti sono atterrati nella Capitale nipponica nei giorni scorsi, attenendosi ai rigidi protocolli per il COVID. In attesa di scendere sul parquet per il debutto olimpico (domenica 25 luglio contro la Germania, palla a due alle 6:40 ora italiana), andiamo a scoprire gli azzurri che fanno parte di questa spedizione a Cinque Cerchi.

Marco Spissu ha sicuramente confermato la sua crescita dopo un’ottima annata nella sua Dinamo Sassari, sotto la guida di Gianmarco Pozzecco. Ha fatto procurare a tutti un bello spavento dopo la scivolata ad Amburgo nella VTB Supercup, rimanendo sempre a disposizione di Coach Meo Sacchetti anche per il Preolimpico di Belgrado dove è stato preservato. Il Playmaker sassarese classe 1995 (184 cm per 80 kg) rimane una valida carta da giocare a partita in corso, soprattutto nei minuti finali per far rifiatare i pari ruolo.

Niccolò Mannion (conosciuto da tutti come Nico) arriva a Tokyo dopo una bellissima prestazione fornita nel Preolimpico di Belgrado, soprattutto nell’atto conclusivo contro i padroni di casa della Serbia (24 punti e career-high). Forte della sua esperienza e militanza in NBA tra i Golden State Warriors, il giovane playmaker classe 2001 figlio di Pace (188 cm per 82 kg) potrebbe essere l’autentica sorpresa del roster azzurro. 30 partite e 4.1 punti di media nella stagione da rookie in NBA (con una parentesi nella D-League tra i Santa Cruz Warriors). Impressionano la facilità delle sue giocate, unite ad una sfrontatezza tipica della giovane età insieme ad una sicurezza che solo i veterani riescono a garantire (vedi il “polso fermo” ai liberi nei secondi finali della partita di Belgrado).

Stefano Tonut, guardia della Reyer Venezia (MVP dell’ultima regular season), ha confermato di essere un giocatore di qualità ma anche di concretezza nei momenti importanti, quando il pallone “scotta”. Il figlio di Alberto, infatti, ha disputato un ottimo Preolimpico, mettendo a referto 15 punti nel successo in finale sulla Serbia e sfiorando il suo career-high con la canotta azzurra di poche settimane prima ad Amburgo (16 punti) e fornendo una prestazione impressionante. Ci si aspettava una conferma anche in chiave Nazionale da parte di Tonut (194 cm per 100 kg) dopo le ottime annate in Laguna: ha risposto presente.

Danilo Gallinari è probabilmente l’innesto più importante e di peso nel roster azzurro. Il ‘Gallo’ può sicuramene provare a guidare gli azzurri a conquistare l’accesso ai quarti di finale, forte della sua esperienza in internazionale tra la permanenza in NBA e la Nazionale. L’ala di Sant’Angelo Lodigiano (208 cm per 102 kg) non ha fatto parte della spedizione di Belgrado in quanto impegnato con i suoi Atlanta Hawks nei play-off NBA (terminati nella serie finale della Eastern Conference persa 4-2 contro i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokoumpo), dichiarandosi però subito disponibile a salire sul volo per Tokyo a qualificazione ottenuta. Danilo ha disputato un’ottima stagione nella franchigia della Georgia, anche in termini di statistiche personali: 51 partite e 13.3 punti di media in regular season, 18 partite e 12.8 punti di media in post-season.

Nicolò Melli guiderà la Nazionale a Tokyo coi gradi di Capitano, così come nel Preolimpico di Belgrado. L’ala di Reggio Emilia, fresco di ritorno in Italia all’Olimpia Milano dopo aver girato diversi anni tra Europa (Bamberg in Germania e Fenerbahce in Turchia – dove ha vinto, tra le altre cose, un’Eurolega insieme a Gigi Datome) e America in NBA (New Orleans Pelicans e i Dallas Mavericks negli ultimi mesi della stagione 2020-2021), potrà dare il suo contribuito alla causa azzurra come ha sempre fatto quando è sceso sul parquet con la Nazionale, grazie alle sue giocate e all’importante presenza fisica garantita sotto canestro (forte dei suoi 206 cm per 107 kg).

Simone Fontecchio è sicuramente un’altra delle sorprese degli Azzurri a Tokyo. L’ala pescarese (203 cm per 95 kg) ha firmato da poche settimane per il TD Baskonia in Spagna (ex squadra di Achille Polonara) dopo un’ottima annata disputata in Germania con l’Alba Berlino, coronata con la vittoria del Campionato sconfiggendo in finale il Bayern Monaco di Andrea TrinchieriCareer-high in Nazionale per lui contro Porto Rico nel Preolimpico di Belgrado, eguagliato poi nella vittoria sulla Serbia, dove ha fornito un contributo importante grazie a giocate pazzesche in difesa così come in attacco. Anche da lui ci aspettiamo molto, visti gli standard elevati a cui ci ha abituato nelle ultime settimane.

Amedeo Tessitori (per tutti ‘Tex’) ha avuto fin qui un contributo forse limitato rispetto a quelle che sono le sue possibilità. Il centro della Virtus Bologna (207 cm per 91 kg), nonostante un finale di stagione travagliato, gode da sempre della fiducia di Meo Sacchetti (che lo portò, quasi a sorpresa, anche al Mondiale di Cina 2019). Poche manciate di punti nel Preolimpico di Belgrado (dove, nella finale contro la Serbia, si caricò di tre falli personali nel giro di pochi minuti dall’inizio del match) per Tex, che rimane comunque un ottimo cambio per Melli quando il nostro Capitano ha bisogno di rifiatare in panchina.

Giampaolo Ricci è un altro dei fedelissimi di Coach Meo Sacchetti, che lo ha fatto crescere soprattutto nella Vanoli Cremona ma anche in Nazionale (anche se poi è stato uno dei tagli prima del Mondiale cinese). ‘Pippo’, come lo chiamano oramai tutti, è un giocatore su cui si può sempre contare, soprattutto nei momenti decisivi. L’ala romana, classe 1991 di 201 cm per 102 kg, può ben figurare su entrambi i lati del campo, garantendo una presenza fisica importante a rimbalzo ma anche una discreta facilità di tiro nel pitturato e a volte anche da lontano. Le statistiche non sono dalla sua parte, ma la qualità del suo gioco si nota e non poco, permettendogli di guadagnarsi una chiamata dall’Olimpia Milano per la prossima stagione (dopo aver vinto da Capitano lo Scudetto con la Virtus Bologna, sconfiggendo in finale proprio i meneghini).

Riccardo Moraschini ha dimostrato di essere un buonissimo innesto dalla panchina a partita in corso. La guardia nativa di Cento (Ferrara), classe 1991 e scuola Virtus Bologna, ha disputato una discreta stagione nell’Olimpia Milano, figurando bene sia in campionato sia in Eurolega quando è stato chiamato in causa. Col suo fisico (194 cm per 99 kg) riesce a garantire muscoli in difesa quando serve, ha un buon palleggio e riesce a far girare bene la palla in attacco. Non si tira indietro se c’è da prendersi un tiro anche dall’arco, andando spesso a segno.

Michele Vitali, fresco di firma con la Reyer Venezia, risponde sempre presente quando viene chiamato sul parquet. Il fratello di Luca (196 cm per 88 kg) lotta sempre come un guerriero su ogni pallone, non si da mai per vinto e riesce a ben figurare in ogni situazione di gioco. Una sua caratteristica (la quasi perfezione a cronometro fermo) può sicuramente tornare utile nei secondi finali delle partite per garantire punti agli azzurri.

Achille Polonara ha preso letteralmente il volo. Il giovane anconetano ha disputato delle ottime stagioni in Spagna al Baskonia (vincendo anche la ACB nel 2019/2020), dimostrando ancora una volta il suo enorme valore e potenziale, guadagnandosi la chiamata di una squadra blasonata quale il Fenerbahce Istanbul. 22 punti per lui e prestazione monstre nella serata vittoriosa di Belgrado (career-high in Nazionale), Achille è un giocatore completo: presenza importante sotto canestro (202 cm per 102 kg), potenza impressionante in attacco (schiaccia con estrema facilità), polso fermo da qualsiasi distanza. Ci affidiamo sicuramente anche a lui in questo torneo olimpico.

Alessandro Pajola è una delle nostre giovani stelle, in perfetta rampa di lancio. Il playmaker classe 1999, anconetano come Polonara, ha impressionato notevolmente tutti già durante la stagione nella Virtus Bologna (è stato, infatti, uno dei trascinatori delle V nere per la conquista dello Scudetto), riuscendo a garantire ottime giocate in attacco ma anche qualità in difesa (194 cm per 89 kg), senza farsi intimorire da nessuno. Il ‘Pajo’, come lo hanno soprannominato tutti, ha fornito una super prestazione anche nel Preolimpico di Belgrado. Nella finale contro i padroni di casa, infatti, il giovane virtussino ha letteralmente annullato il suo ‘Maestro’ nel club, Milos Teodosic. Speriamo anche a Tokyo possa confermare la crescita esponenziale vista fin qui.

Credit: Ciamillo

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