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Biathlon, Tarjei Bø: “Nel 2012 il mio sistema immunitario fu distrutto dalla TWAR, ci ho messo anni a riprendermi”

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Il biathleta Tarjei Bø è stato ospite del podcast extrarunde e ha spiegato nel dettaglio quanto accadutogli nel 2012, anno in cui ha contratto una forma estremamente aggressiva di infezione batterica. Dopo aver raccolto successi di peso proprio tra il 2011 e il 2012, il norvegese ha vissuto un lungo periodo oscuro, dal quale è uscito solo negli ultimi due/tre anni. La ragione l’ha raccontata lui stesso.

“Tutto è cominciato quando ho contratto la TWAR, un’infezione batterica che può diventare un problema se non viene diagnosticata rapidamente. Io sono stato fortunato, perché i medici hanno capito subito di cosa si trattava, tuttavia nel 2012 sono stato male per diversi mesi e il mio sistema immunitario è uscito letteralmente devastato da quel periodo.

Non dico di essere diventato immunodepresso, ma non ci sono andato troppo lontano. Il mio corpo praticamente ha perso gran parte della sua resistenza ai virus e ai batteri. Credo che sia stata questa la ragione di tutte le mie difficoltà, purtroppo non riuscivo mai ad allenarmi come avrei voluto. Ogni volta che mi ammalavo, poi, diventava sempre più difficile dal punto di vista psicologico. Per carità, ammalarsi è normale, soprattutto per chi come noi viaggia tanto, ma nel mio caso la situazione si ripeteva di continuo e ho provato un senso di ingiustizia.

Le cose sono cambiate dal 2018, quando il mio sistema immunitario è tornato a funzionare meglio. Non so di preciso perché, forse perché ho ridotto i carichi di lavoro e non arrivo allo stremo delle forze in allenamento. Diciamo che mi sto allenando con più criterio e mi tengo costantemente una riserva di energie. Penso che questa sia una delle ragioni.

Se ho pensato di ritirarmi quando le cose andavano male? Assolutamente no, non è nel mio modo di pensare e non appartiene al mio DNA. Penso che questa sia la mia qualità migliore, ho tanta forza di volontà e ho sempre saputo che se fossi tornato ad allenarmi come avrei voluto, allora sarei tornato automaticamente a lottare per il podio in ogni gara.

Sicuramente il fatto di aver vinto così tanto prima di contrarre la TWAR mi ha aiutato, perché ho visto quale poteva essere il mio potenziale e quindi sapevo qual’era il livello a cui sarei potuto tornare. Senza dubbio questo mi ha dato una spinta nel non gettare la spugna”.

Foto: La Presse

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