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Canottaggio, Alessandra Patelli: “Forse è la mia ultima Olimpiade”; Chiara Ondoli: “Una girandola di emozioni”

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Nella notte italiana il primo equipaggio azzurro del canottaggio a chiudere la propria esperienza alle Olimpiadi di Tokyo è stato il doppio senior femminile di Alessandra Patelli e Chiara Ondoli, che nella Finale B odierna ottiene la terza posizione, concludendo quindi al nono posto assoluto. Le azzurre hanno parlato al sito federale.

Chiara Ondoli: “Finita la gara, inizia una girandola di emozioni. È strano realizzare improvvisamente che sia tutto finito, quando i giorni precedenti sembravano eterni. Ci portiamo dietro tante cose da questo ultimo anno, siamo una squadra a tutti gli effetti e torniamo a casa con molti insegnamenti e nuovi spunti per crescere e migliorarci. C’è stata sempre positività in noi, e la voglia di fare parte di questo gruppo. Era una finale B, è vero, ma pur sempre in una Olimpiade, e sentivamo di avere con noi le ragazze che hanno iniziato con noi questo percorso e che poi non sono arrivate fino a qui, Clara che qui c’è, anche se solo come riserva dopo aver qualificato il quattro di coppia due anni fa proprio con me, Aisha e Kiri con le quali abbiamo condiviso l’esperienza in quattro senza e che abbiamo percepito in barca con noi, così come noi saremo sempre in barca con loro. Ho sentito anche la vicinanza della mia società, il CC Aniene, che mi ha aiutata ad arrivare fino a qui”.

Alessandra Patelli: “Per quanto riguarda questa regata dico che sono contenta, è stata la migliore di tutte le gare disputate in doppio insieme a Chiara, anche se mi spiace un po’ essere arrivata terza, lì per lì sul traguardo mi sembrava di aver chiuso al secondo posto. Per il resto sono preda di un mix di emozioni e sensazioni, mi viene contemporaneamente da ridere e da piangere, con Chiara abbiamo sciolto il tutto in un lungo abbraccio, facendo commuovere anche il Direttore Tecnico. Forse è la mia ultima Olimpiade, dico forse perché lo dissi anche cinque anni fa dopo Rio, come altri compagni, e poi io come loro mi sono rimangiata le parole arrivando fino a qui, un traguardo raggiunto anche con il supporto della mia società, la SC Padova, che ringrazio. Non so cosa succederà adesso, inizialmente pensi che non vedi l’ora di finire, poi quando finisce inizia già a mancarti tutto ciò. Vedrò più avanti, intanto mi tengo la personale soddisfazione di aver combattuto fino alla fine anche qui a Tokyo”.

Foto: LaPresse

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