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Ciclismo, gli azzurri provano il percorso delle Olimpiadi. Davide Cassani: “Mikuni Pass più duro del Civiglio”

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Il grande giorno sta per arrivare. Da sabato 24 luglio ci sarà l’assegnazione delle prime medaglie alle Olimpiadi di Tokyo e il ciclismo su strada metterà in palio i tre metalli nella prova in linea al maschile, quella più attesa.

Un percorso molto duro: 234 km con partenza da Musashinonomori Park ed arrivo al Fuji International Speedway nei quali vi saranno ben 4865 metri di dislivello. Ai nastri di partenza la compagine guidata dal CT Davide Cassani vedrà competere Vincenzo Nibali, Gianni Moscon, Alberto Bettiol, Damiano Caruso e Giulio Ciccone.

Serviranno lucidità e grandi gambe, soprattutto per l’erta a trenta chilometri dall’arrivo, ovvero il temuto Mikuni Pass (6,5 chilometri al 10,6% di pendenza media con punte del 22%). Una salita che per caratteristiche ricorda ai corridori nostrani il Civiglio, una delle ascese simbolo del Giro di Lombardia che si svolge in autunno.

L’ultima salita, il Mikuni Pass, assomiglia al Civiglio. Totale, 6 km circa. Primi 500 metri sale gradualmente, poi 4 km duri come il Civiglio. Ultimo chilometro e mezzo più facile a una sola cifra di pendenza. Il finale più o meno è così: discesa tecnica, lungo-lago per 5.6 km, salita di 3 non durissima, picchiata sul circuito. Da non sottovalutare lo strappo all’ingresso. E’ stata una giornata importante, visto che abbiamo pedalato sui primi 100 km. La salita verso il Fuji non è dura, ma si sentono temperatura e umidità. Il Mikuni Pass invece taglierà le gambe a molti, non c’è spazio per recuperare. Il percorso è selettivo, il clima è tropicale, sotto i 1.000 metri fa veramente caldo“, le parole di Caruso (fonte: Gazzetta dello Sport) che con i compagni si sta preparando alla gara a Cinque Cerchi.

Sarà quindi necessario far attenzione alla gestione dello sforzo non soltanto per le caratteristiche della prova, ma anche per il clima che i ciclisti dovranno fronteggiare. “Ho provato un po’ la gambe sulle due salite finali e le sensazioni sono ottime. Molto caldo umido“, ha dichiarato Bettiol.

A sottolineare la durezza dell’erta citata è anche Nibali: “Vero, è molto dura e il caldo giocherà un ruolo importante, si suda parecchio”. Da par suo, Ciccone ha dato la carica: “Stiamo bene. Il fuso lo abbiamo già assorbito abbastanza“. Caldo che spaventa forse più delle salite, anche se il CT Cassani ha sottolineato: “L’ascesa giapponese somiglia al Civiglio, ma è più dura“.

Non resta che attende il verdetto della strada, su un percorso che dovrebbe favorite corridori come come Van Aert e Pogacar, grandi protagonisti anche al Tour de France, ma si spera gli azzurri sappiano stupire.

Foto: Federciclismo

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