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Ciclismo, Lorenzo Fortunato: “Mia crescita più lenta rispetto a Pogacar. Ho un buon recupero. E la cronometro…”

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Lorenzo Fortunato è uno dei nomi nuovi del ciclismo italiano. Il bolognese ha infatti vinto il tappone dello Zoncolan all’ultimo Giro d’Italia, rendendosi protagonista di una bella fuga da lontano e di un’ottima salita su quella che vinse considerata la salita più dura d’Europa. Il 25enne ha poi conquistato la classifica generale alla Adriatica Ionica e sembra avere davanti a sé un futuro radioso.

L’alfiere della Eolo-Kometa si è raccontato in un’intervista concessa a Bike2u, trasmissione realizzata da Sport2u in collaborazione con OA Sport: “Io ho iniziato da giovanissimo con mio papà, divertendomi e basta, senza fare le gare e solo per il gusto di pedalare. Poi ho iniziato alla San Lazzaro, è stata la mia famiglia ed è grazie a loro se adesso sono un professionista. Da allievo riuscivo a vincere su tutti i terreni, ma la salita era quella più adatta a me. Avevo anche vinto qualche cronometro, finito il Giro d’Italia ho avuto la bici da cronometro e la uso 4-5 volte a settimana. Ero arrivato al Giro d’Italia senza ambizioni di classifica, avevo dato priorità alla strada e alla salita. Da ora in poi darò priorità anche alla parte cronometro, se voglio puntare un domani a fare classifica in una corsa a tappe, ci sono sempre le cronometro“.

Lorenzo Fortunato si è anche soffermato sulla sua carriera giovanile: “Correvo da juniores con van der Poel, Pedersen, Pogacar, Vlasov, Hindley, Hamilton: tra i professionisti siamo gli stessi. Loro ottengono risultati già da anni? In primis può anche esserci la crescita lenta. Io da dilettante pensavo già al professionismo e forse non ci mettevo quella cattiveria che magari ci mettono altri. Il quarto anno da dilettanti mi sono rimboccato le maniche, al Giro delle Valle d’Aosta arrivai sesto e andavo forte in salita. Per le caratteristiche che ho io non ci sono tante gare tra i dilettanti, per come vado adesso avrei forse vinto 10-15 gare da dilettante. Appena sono passato professionista ho raccolto piazzamenti tra i primi 10 in tappe e classifiche generali, ho fatto due anni alla Zabù e ho avuto la possibilità di andare alla Eolo-Kometa. Poi col supporto di Ivan Basso e Alberto Contador ho avuto questa possibilità“.

Il 25enne ha ricordato il suo successo di lusso alla Corsa Rosa: “Passare a San Lazzaro durante il Giro d’Italia è stato bellissimo. Già essere al Giro è incredibile per me, poi siamo passato da casa… I primi giorni con gli arrivi in salita vedevo che stavo lì, vedevo cose che prima vedevo solo in televisione, ero sempre lì fino ai -2. Allo Zoncolan ho pedalato più che potevo e ho vinto, è stata una giornata speciale con la fuga. Poi ho fatto due piazzamenti vicino alla top-10, mi hanno aperto gli occhi i direttori sportivi, mi dicevano che ero lì, alcuni avversari anche calavano e io stavo sempre meglio, ho preso fiducia in me stesso”.

Il bolognese si è soffermato su un suo punto di forza: “Io ho il recupero, riesco a recuperare bene e assimilare giorno dopo giorno facilmente. La giornata secca di un giorno non faccio fuoco e fiamme, ma alla lunga i miei valori rimangono costanti e non ho cali, anzi magari faccio più fatica all’inizio. Me ne sono accorto con i dati scientifici, ma soprattutto perché non vedevo l’ora che arrivasse la salita“. Lorenzo Fortunato si è anche laureato: “Quando non andavo da dilettante mi sono laureato in scienze motorie“. Di seguito il VIDEO dell’intervista di Lorenzo Fortunato a Bike2u, trasmissione realizzata da Sport2u in collaborazione con OA Sport.

VIDEO INTERVISTA LORENZO FORTUNATO

Foto: Lapresse

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