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Ciclismo, Olimpiadi Tokyo 2020. Geraint Thomas: “Sono state cinque settimane molto dure. È una questione mentale”

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Geraint Thomas sta valutando più offerte per il suo futuro post olimpico, soprattutto dopo aver affrontato più di un mese di sofferenze tra un Tour de France e una rassegna nipponica decisamente da dimenticare. Il gallese sembra quasi essere arrivato ad un punto di svolta della propria carriera, e contestualmente si trova agli sgoccioli del suo contratto con la Ineos Grenadiers che, come annunciato da Cyclingnews, non è intenzionata a proporgli una proroga alle stesse condizioni.

“Ho alcune offerte, ma sto solo aspettando di parlare con un’altra persona”, ha dichiarato Thomas dopo la sua prova olimpica a cronometro. Ricordiamo che il gallese è entrato a far parte del team britannico nel 2010; mentre l’ultimo rinnovo contrattuale risale al 2018, esattamente il giorno dopo aver conquistato il Tour de France. “Sono pronto ad ascoltare tutti – ha proseguito il 35enne di Cardiff  – Una volta che avremo tutto sul tavolo, partiremo da lì”.

Thomas è reduce da un 12° posto nella prova contro il tempo di Tokyo 2020 che non rispecchia di certo le sue grandi qualità. Soprattutto perché, con una condizione fisica e mentale diversa da quella con cui si è presentato, e dinnanzi ad un tracciato collinare dalla sua parte, si sarebbe potuto giocare un posto di lusso tra i migliori del giorno. Invece è apparso fin da subito in difficoltà, per poi svanire sulla salita principale al secondo giro del percorso, dove è stato superato da Rohan Dennis, che era partito 90 secondi dietro di lui.

“Ho provato a partire con un ritmo che pensavo sarebbe stato lì o giù di lì per una medaglia, ma poi mi hanno detto che ero 50 secondi dietro a Roglič, il che non è stato un granché per il morale – ha proseguito Thomas – Poi ho accusato un brutto momento in salita al secondo giro. Ho perso slancio e concentrazione. Successivamente Dennis mi ha ripreso, e nemmeno questo è stato un bene per la mia testa. Anche se in realtà mi ha riconcentrato un po’ e mi ha dato qualcosa da inseguire. Questa è la differenza tra me e gli specialisti puri. Possono in qualche modo gestire, mentre io avevo quasi bisogno di qualcuno da inseguire. Devo essere, non dico felice, ma contento di questo, immagino”.

La forma di Thomas è stata compromessa dalle cadute che ha subito al Tour del France e poi nella prova in linea di queste Olimpiadi, che è stato il colpo finale di un mese da dimenticare, e dove la sfortuna si è accanita proprio sui suoi due obiettivi principali di questo 2021: “È una questione mentale tanto quanto fisica; probabilmente più mentale. È stato così difficile. È stato un buon anno fino a quel momento, con il terzo posto in Catalunya e al Delfinato, e poi la vittoria al Romandia. È stato un grande accumulo in vista del Tour, e quando mi sono lussato la spalla nella terza tappa della Grande Boucle è stato semplicemente orribile”, ha dichiarato il gallese.

L’unica cosa di cui ha oggettivamente bisogno è proprio una pausa per riprendersi da questo periodo alquanto deludente: “Sono state cinque settimane molto dure. Un problema dietro l’altro. Ma ho cercato di rimanere positivo e concentrato, di continuare a mettere forza in gara e non aver paura di fallire. Alla gente piace infierire quando le cose non stanno andando per il verso giusto, ma in questi casi devi soltanto rimanere positivo e cercare di andare avanti. È stata dura, ma in questo momento sto cercando impazientemente di allontanarmi dal mondo del ciclismo”.

Foto: Lapresse

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