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Ciclismo, Olimpiadi Tokyo: Alberto Bettiol e Giulio Ciccone, uomini di fatica o mine vaganti per Cassani?

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Non sarà la squadra favorita, come raramente accade per l’Italia del ciclismo al maschile negli ultimi anni, ma da quando c’è Davide Cassani alla guida del gruppo azzurro gli atleti del Bel Paese sono sempre stati protagonisti, riuscendo a centrare risultati importanti su vari percorsi.

Anche per quanto riguarda la gara più attesa, la prova in linea delle Olimpiadi di Tokyo, la compagine tricolore non avrà un capitano che può andare nell’elenco dei grandi favoriti per il titolo a Cinque Cerchi. Cinque corridori all’attacco, tutti possibili leader che potrebbero far saltare il banco su un circuito durissimo come quello nipponico.

Due uomini come Alberto Bettiol e Giulio Ciccone sono proprio ideali per questo genere di corsa. Il primo, vincitore del Giro delle Fiandre 2019, sa già cosa si prova a vincere una gara importante che ti fa entrare nella storia dello sport italiano. Il secondo è in netta crescita ed ha tutto il futuro davanti, ma vorrà già testarsi a livelli altissimi.

Carattere simile per i due, entrambi molto affiatati con il gruppo, possono fare al caso di Cassani per qualunque evenienza. Bettiol è uomo da classiche, dunque resistente: ha dimostrato al Giro d’Italia di avere un’ottima gamba, anche se forse le salite dure non fanno proprio al caso suo. Potrebbe attaccare da lontano, o mettersi al servizio della squadra. Discorso diverso per Ciccone, uomo da montagna: lui potrebbe essere una mina vagante per il finale, ma senza dubbio se dovesse servire per tirare non se lo lascerà chiedere due volte.

Foto: Lapresse

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