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Ciclismo, Richard Carapaz sfrutta il tatticismo dei favoriti e si prende un oro olimpico meritato

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Con l’oro olimpico odierno, Richard Carapaz diventa di diritto il più grande sportivo della sua nazione, l’Ecuador. Da sempre sottovalutato, oggi il 28enne della Ineos Grenadiers ha letteralmente riscritto la storia di questo sport e della sua ancora giovane carriera, conquistando tutto solo e meritatamente il traguardo del Fuji International Speedway di Tokyo 2020.

Salito alla ribalta due anni fa grazie al trionfo alquanto inaspettato al Giro d’Italia, nelle due ultime stagioni è sempre stato ai grandissimi livelli tra il secondo posto alla Vuelta 2020 e il recentissimo terzo gradino del podio al Tour de France, dopo aver dato sfoggio di una condizione ottimale con la vittoria finale al Giro di Svizzera.

Ma oggi ‘Richie’ si è letteralmente superato annientando tutte le Nazioni più numerose, quelle favorite sulla carta come Belgio e Slovenia, sfruttando il tatticismo di chi partiva con tutti i gradi dei pronostici. Oggettivamente per noi Carapaz non è più una sorpresa, non ha nulla da invidiare a coloro che vengono definiti come mostri sacri del calibro di Wout Van Aert e Tadej Pogacar.

L’ecuadoriano è stato semplicemente più bravo a sfruttare la condizione a dir poco eccellente che si è trascinato dalla Grande Boucle, vendicando forse l’amarezza di un terzo posto finale e una vittoria di tappa mai arrivata. Ha messo testa, cuore, gambe, senza badare troppo alle tattiche altrui. Ha osato, e il coraggio lo ha premiato. 

Foto: Lapresse

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