Calcio
Europei 2021, Italia-Inghilterra: paura per arbitro e Uefa pro-Johnson. Politica contro gli azzurri?
“A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina” diceva sovente Giulio Andreotti, parafrasando una massima di Papa Pio XI. Citiamo il Divo Giulio perché, nell’avvicinarsi alla finale degli Europei 2021 tra Italia e Inghilterra, stanno sorgendo una serie di paure, si spera infondate, in merito al fatto che il match in programma domani sera possa essere solamente una partita di calcio e non un terreno di scambio di favori politici.
D’altronde, quanto avvenuto mercoledì nella semifinale tra Inghilterra e Danimarca ha suscitato inevitabilmente qualche perplessità. Il rigore concesso dall’arbitro Danny Makkelie e confermato al VAR da Pol van Boekel è apparso quantomeno generoso, per non dire inesistente. Infatti le immagini televisive hanno evidenziato come Raheem Sterling stesse già perdendo l’equilibrio prima del contatto con Joakim Mæhle. Come se non bastasse, l’intera azione è stata viziata dalla presenza di un secondo pallone in campo, dinamica che avrebbe dovuto portare all’interruzione del gioco.
Allo stadio i tifosi danesi hanno immediatamente cominciato a intonare canti polemici, ma la bagarre è proseguita sui social anche dopo la partita. Dopotutto la designazione stessa di Makkelie è apparsa quantomeno anomala, poiché il fischietto olandese aveva già arbitrato l’Inghilterra nel delicatissimo ottavo di finale contro la Germania. Strano, quindi, che si sia trovato a dirigere nuovamente gli inglesi a pochi giorni di distanza dalla prima volta. Ad aggiungere stranezza alla stranezza, c’è il fatto che Makkelie sia uno dei pochi fischietti a cui Roberto Rosetti, presidente della Commissione arbitrale dell’Uefa e responsabile delle designazioni, ha contestato un errore marchiano durante questo Europeo (un rigore non concesso all’Italia nel match contro la Turchia).
In tutto questo, non bisogna dimenticare come l’olandese sia stato l’uomo designato dalla Uefa per arbitrare l’andata della semifinale di Champions League tra Real Madrid-Chelsea, proprio nel pieno della bufera relativa alla Superlega, di cui il presidente delle Merengues Florentino Perez era uno dei principali fautori e sostenitore irriducibile.
Già, la Superlega, il progetto che ha squassato la politica calcistica nel mese di aprile. Anzi, non solo la politica calcistica, perché il premier britannico Boris Johnson si è speso in primissima persona contro l’idea della Super League, arrivando addirittura ad affermare di essere pronto a promulgare una legge per bloccarla, spalleggiando istantaneamente il presidente Uefa Aleksander Ceferin, che ha speso parole al miele per il primo ministro di Londra.
Insomma, abbiamo tanti puntini, forse slegati, che però se venissero uniti dal tratto di una penna, potrebbero comporre un disegno poco piacevole. C’è la semifinale arbitrata da un fischietto apparentemente “di fiducia” da parte della Uefa, a cui si somma un rigore molto generoso concesso all’Inghilterra, che guarda a caso, oltre a essere stata designata da tempo come Paese ospitante della Final-Four, ha un premier schieratosi apertamente contro la Superlega, facendo quindi un grande favore proprio al numero 1 dell’organo di governo del calcio europeo, che forse vuole sdebitarsi.
La speranza è che si tratti solo di coincidenze, ma in tal senso, la designazione di Björn Kuipers per Italia-Inghilterra non è incoraggiante. Molti osservatori avrebbero voluto vedere il turco Cüneyt Çakir, uomo d’esperienza che ha aveva diretto bene le tre partite in cui è stato impegnato. Il torto del quarantaquattrenne di Istanbul, però, sarebbe quello di non essere nelle grazie del presidente Uefa Ceferin.
Tanto per cambiare, in tema di designazioni, ci troviamo di fronte all’ennesima anomalia. Kuipers è olandese, proprio come Makkelie. Ci siamo chiesti quante volte nella storia degli Europei, l’arbitro della finale è stato connazionale di uno che aveva arbitrato una semifinale. Ebbene, non era mai successo! Certo, nel 1968 lo spagnolo José Maria Ortiz de Mendibil arbitrò sia la semifinale Jugoslavia-Inghilterra che la ripetizione della finale Italia-Jugoslavia, ma appunto si trattò di un match extra e, soprattutto, all’epoca, c’erano solamente quattro fischietti in loco. Quindi, qualcuno doveva per forza di cose essere riutilizzato!
Insomma, non ci si avvicina al match decisivo degli Europei con un bel clima. Verrà davvero diretto in maniera super partes, oppure politica e favori ne inquineranno lo svolgimento?
Foto: La Presse