Calcio
Europei 2021, Italia-Spagna: le Furie Rosse ai raggi X. Busquets e Jordi Alba i pilastri della vecchia guardia in una rosa giovane
Rush finale per gli Europei di calcio 2021. Lo stadio Wembley di Londra sarà il teatro delle ultime tre partite della competizione continentale, arrivata alla sedicesima edizione. Ad aprire le danze sarà l’Italia di Roberto Mancini, capace di far vivere una folle estate di passione sportiva come non si viveva da trent’anni, dalle celebri ‘Notti Magiche’ di Italia ’90. Non è un paragone azzardato, poiché i due gruppi hanno molti punti in contatto, come la capacità di dominare il possesso e giocare a viso aperto con qualsiasi tipo di avversario. Ed è lecito aspettarsi lo stesso anche domani sera con la Spagna.
Un Europeo a strappi, per gli iberici di Luis Enrique, iniziato tra le polemiche: l’assenza di Sergio Ramos e, in generale, di giocatori del Real Madrid, aveva acceso parecchie discussioni attorno alle Furie Rosse che, dopo le prime due partite da una sola rete, sembravano essersi sbloccati con Slovacchia e Croazia con dieci reti in 210 minuti. Contro la Svizzera ci sono voluti i calci di rigore, ma nel corso dei 120 minuti la prestazione è stata più vicina alla versione vista tra terzo turno e ottavi rispetto ai primi due match, con il classico gioco di possesso che ha portato alla creazione di numerose occasioni.
In fondo la Spagna sta vivendo anch’essa un processo di ricostruzione, mischiando elementi di esperienza e ragazzi di talento nel classico 4-3-3 composto da tanto movimento e infinite ragnatele di passaggi. Si parla di esperienza e non si può non parlare di Sergi Busquets, il faro occulto del centrocampo e decano della spedizione con i suoi 33 anni da compiere il 16 luglio e le 122 partite disputate con questa maglia. Con Jordi Alba, compagno di mille battaglie al Barcellona, rappresenta gli ultimi due superstiti di quella generacion dorada capace di vincere due titoli continentali e un mondiale tra 2008 e 2012; con loro, a fargli compagnia, quel Cesar Azpilicueta fresco campione d’Europa con il Chelsea.
Fra i titolari, Koke ed Alvaro Morata rappresentano quella fase ‘di raccordo’ tra vecchia e nuova guardia, gli altri due giocatori emersi durante il ciclo degli anni 2010; il centrocampista della Juventus si è ormai preso il ruolo di titolare ai danni di Gerard Moreno, gran protagonista con la maglia del Villareal. Con loro però tanta freschezza: fra i pali Unai Simon ha scippato il posto a David De Gea. Pau Torres ed Eric Garcia sono in costante guerra per affiancare il fresco spagnolo Aymeric Laporte con il 24enne del Villareal leggermente favorito, mentre in mezzo al campo brilla la stella di Pedri, diciotto anni sulla carta d’identità ma una sagacia tattica e tecnica da giocatore navigato.
Sulle ali si concentrano i giocatori di maggior talento fra gli iberici: Dani Olmo, Oyarzabal, Ferran Torres e Pablo Sarabia sono giocatori intercambiabili: non è un caso che Luis Enrique abbia cambiato entrambe le fasce in quattro partite su cinque, unica eccezione con la Slovacchia: la loro capacità costante di puntare l’uomo sarà una delle minacce più concrete per gli azzurri. Il talento c’è, come accade spesso nelle fila spagnole; ma domani ad andare in finale andrà la squadra che si dimostrerà più matura per certi palcoscenici.
Foto: LaPresse