Formula 1
F1, cosa succede se un pilota si ritira durante la sprint race e come cambia la griglia di partenza
Oggi assisteremo alla prima qualifica sprint nella storia della Formula Uno. Si tratta di una mini-gara di 100 km che determinerà la griglia di partenza del Gran Premio di Gran Bretagna, in programma domani. L’ordine d’arrivo della competizione odierna coinciderà con quello di partenza del GP di domenica. Questo fatto però fa sorgere un dilemma, ovvero cosa accade se una vettura non porta a termine la sprint race?
Dunque, partiamo dal presupposto che la mini-gara di oggi è a tutti gli effetti considerata una qualifica. Non a caso si chiama ufficialmente qualifica sprint. Si deve quindi arguire che chi si ritira venga classificato dopo tutti coloro in grado di concludere la sprint race. Pertanto se il ritiro è uno solo, chi si ferma deve automaticamente partire per ultimo. Se invece ci dovesse essere più di un abbandono, l’interpretazione data al regolamento è che faccia fede l’ordine dei ritiri stessi. Chi percorre più strada tra i ritirati si “qualifica” davanti a chi ne ha completata di meno.
Quindi, se per esempio un pilota si ritira dopo 2 giri e uno si ritira dopo 8, quello che ha completato otto tornate partirà diciannovesimo, mentre il suo ancor più sventurato collega scatterà ventesimo.
Ovviamente bisogna sottolineare una dinamica. Nel momento della partenza della sprint race, si entra a tutti gli effetti nel regime di parco chiuso. Dunque, qualunque intervento effettuato sulle monoposto dopo l’inizio della qualifica sprint viene sottoposto a una serie di rigidi controlli. Nel caso sia necessario sostituire determinati parti (per esempio il cambio), allora la vettura incapperà nella canonica penalità di 5 posti in grigia. Questo, chiaramente, vale anche per chi completa la mini-gara.
Se invece, per qualsiasi ragione, si dovesse decidere di modificare l’assetto di una monoposto, allora scatterebbe automaticamente l’obbligo di partenza dalla pit-lane, proprio come avviene nel caso delle qualifiche abituali.
Foto: La Presse