Formula 1

F1, la Mercedes impressiona nel venerdì dell’Hungaroring, Verstappen stringe i denti, Ferrari difficile da leggere

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Cosa ci ha lasciato il torrido venerdì del Gran Premio di Ungheria, undicesimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2021? Sulla pista dell’Hungaroring, oggettivamente, abbiamo assistito a diverse sorprese e prestazioni che, quantomeno sulla carta, non erano semplici da prevedere.

Proviamo ad andare con ordine. Oggi la Mercedes ha stupito. Senza mezzi termini. Valtteri Bottas ha chiuso al comando con il tempo di 1:17.012, precedendo per appena 27 millesimi Lewis Hamilton. Le W12, nelle due sessioni di prove libere, hanno messo in mostra una potenza davvero impareggiabile per i rivali, tanto che nel T1 fanno letteralmente il vuoto, distanziando tutti di 3-4 decimi. Le modifiche apportate in occasione della gara di Silverstone, evidentemente, stanno pagando dividendi per la scuderia di Brackley che, quindi, si presenta alle qualifiche di domani con i favori del pronostico.

E pensare che, invece, la pista magiara sembrava disegnata alla perfezione per la Red Bull. Max Verstappen, smanioso di rifarsi dopo i guai del Gran Premio di Gran Bretagna, voleva mettere di nuovo subito le cose in chiaro, ma il venerdì di Budapest non lo ha visto che in terza posizione a 298 millesimi dalla vetta. Il gap di velocità del T1 è pesante, con una RB16B che non riesce a recuperare tutto il distacco nei settori più guidati. C’è da preoccuparsi in seno al team di Milton Keynes? Sicuramente la risposta della Mercedes non era facilmente preventivabile ma, ad onor del vero, va ricordato che oggi l’olandese girava con la Power Unit incidentata di Silverstone per controllare che tutto fosse ok, per cui c’è la possibilità che il motore Honda fosse depotenziato.

E sul fronte Ferrari…? Giornata davvero difficile da leggere per la scuderia di Maranello. Ci si attendeva una SF21 performante sulla pista ungherese, molto simile a quella di Montecarlo, laddove Charles Leclerc era stato in grado di piazzare la pole position, mentre Carlos Sainz aveva concluso nella piazza d’onore. Il venerdì dell’Hungaroring, invece, ha proposto una Rossa in deciso affanno. Anzi, dopo una FP1 tutto sommato positiva, la FP2 ha visto i due piloti del Cavallino compiere decisi passi indietro. Sul giro secco, dopotutto, non sono andati oltre l’undicesima posizione con il monegasco (a 1.358) e la dodicesima con lo spagnolo (a 1.429) mentre la simulazione di passo gara ha confermato una sofferenza non di poco conto.

Proviamo a fare un computo generale. La Mercedes ha dato il via ai propri long run con tempi sull’1:22 basso, rimanendo poi stabile sul piede dell’1:23. La Red Bull, invece, non è mai stata in grado (se non per qualche rarissimo caso) di abbattere il muro dell’1:23, con la Ferrari che, dal suo canto, ha messo a segno tempi sull’1:24, con Carlos Sainz mai sotto questo limite, mentre Charles Leclerc è stato in grado di far registrare alcune tornate sull’1:23 medio, con una conclusione clamorosa in 1:22.611 che ha lasciato aperte diverse interpretazioni. La scuderia di Maranello si è tenuta qualcosa nel taschino? Lo scopriremo domani, in un sabato di capitale importanza con il meteo che, tra le altre cose, potrebbe mettere il suo zampino con rischio pioggia in concomitanza delle qualifiche. Dal caldo torrido di oggi (con asfalto vicino ai 60°) alla possibilità del bagnato. Come sempre il fine settimana ungherese regala sempre sorprese…

Foto: LPS DPPI

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