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Ginnastica artistica, l’Italia si conferma tra le potenze mondiali! Movimento di riferimento, il futuro è azzurro

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L’Italia è tra le grandi potenze mondiali della ginnastica artistica femminile. La Finale a squadre delle Olimpiadi di Tokyo 2021 ha ribadito lo status internazionale della scuola tricolore, da qualche anno entrata in una nuova dimensione. Il quarto posto ottenuto all’Ariake Gymnastics Centre, ad appena quattro decimi da uno storico podio a cinque cerchi, arriva a due anni di distanza dalla spettacolare medaglia di bronzo messa al collo ai Mondiali 2019: in mezzo una pandemia che ha complicato la vita alle ragazze del DT Enrico Casella, ma che alla fine non si è rivelata un ostacolo insormontabile (considerando quanto successo in terra giapponese).

Quella di ieri era la seconda finale della nostra storia nel team event ai Giochi, a dimostrazione di quanto questo risultato non fosse una costante alle nostre latitudini. Anzi, anche accedere ai Giochi con la formazione femminile si è rivelato spesso un ostacolo insormontabile fino a una quindicina di anni fa. Questo è indubbiamente il momento migliore di tutti i tempi per quanto riguarda la Polvere di Magnesio azzurra, espressione di una solidità di elevatissimo respiro globale. Non arriva la medaglia, ma non è un legno amaro: è il miglior risultato della storia, escludendo l’argento di Amsterdam 1928 (ma era davvero preistoria).

La gara a squadre è quella che fa da termometro al movimento ginnico di un’intera Nazione e la nostra temperatura è decisamente interessante: non avremo il bacino enorme e la caratura tecnica di USA e Russia (ma c’è una storicità che non si cancella con una spugna), ma abbiamo acume tattico e lungimiranza, oltre a una costanza e a una precisione in gara che la deludentissima Cina, Francia, Giappone e altre ci invidiano. E se la Gran Bretagna non avesse avuto il rinforzo delle gemelle Gadirova…

Solidi, solidissimi. Belle, bellissime. Amaro in bocca per il podio mancato? No, perché si è dato il massimo in pedana e non si è sbagliato nulla, la gara è stata da applausi e soltanto un doppio inatteso 14 delle britanniche alle parallele asimmetriche ha tolto il lieto fine alla favola. I gravi infortuni di Elisa Iorio e Desiree Carofiglio nel 2020, la distorsione alla caviglia di Giorgia Villa alla partenza per il Giappone, gli acciacchi fisici delle gemelle Asia e Alice D’Amato, il problemino al ginocchio di Martina Maggio, il Covid-19 di Vanessa Ferrari e tanto altro.

Sembrava un incubo, invece l’Italia si ridesta ancora più magistrale. Tra una veterana eroica e leggendaria (ha cambiato questo sport nel Bel Paese, è un dato di fatto), Fate stupende e un futuro che speriamo ancora più florido, visto che nel 2022 arriveranno rinforzi interessanti e le Olimpiadi di Parigi 2024 sono praticamente dietro l’angolo… Ah, tutto questo senza avere casse strabordanti di monete e una storia secolare di successi (al femminile).

Foto: Federginnastica

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