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Ginnastica, l’Italia accarezza il bronzo alle Olimpiadi! Sogno spezzato per 4 decimi. Russia batte USA, giallo Simone Biles

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L’Italia ha accarezzato un sogno di mezza estate, ha tenuto palla tra le grandi, ha saputo volare soltanto dove le aquile osano farlo, ha sfiorato l’impresa impossibile, è andata a un passo dalla magia surreale e soltanto un battito di ciglio ha spezzato l’incantesimo proprio sul più bello, quando ormai eravamo stregati e affabulati, cullati da tre Fate indemoniate e da una Farfalla immortale in grado di volare al settimo cielo. La Nazionale di ginnastica artistica femminile si è fermata ad appena quattro decimi da quella che sarebbe stata una storica medaglia di bronzo nella gara a squadre, la prova che premia la qualità del movimento ginnico di un intero Paese. Alle Olimpiadi di Tokyo 2021 le ragazze del DT Enrico Casella si devono arrendere alla Gran Bretagna per un’inezia, dopo aver lottato per due ore in maniera leonina e tenendo botta colpo su colpo in dodici esercizi da incorniciare.

L’Italia si ferma a 163.638 punti, le suddite di Sua Maestà totalizzano 164.066. Si accomodano alle nostre spalle il Giappone (163.280) e la Francia (163.264), mentre sprofonda la Cina che era la più accreditata per il terzo gradino del podio (161.196). La finale del team event è stata infarcita di errori da parte delle altre formazioni e le azzurre hanno cercato di approfittarne, proprio come riuscirono a fare due anni fa ai Mondiali di Stoccarda. Quella volta arrivò il bronzo iridato (ma con una rosa in parte differente), questa volta l’alloro a cinque cerchi non si materializza e l’unica medaglia femminile della nostra storia resta l’ingiallito argento di Amsterdam 1928. Il quartetto è stato sbalorditivo, con un punteggio complessivo di eccellenza e il quarto posto è tutt’altro che una medaglia di legno: stiamo parlando del miglior risultato della storia moderna (escludiamo quanto successo 93 anni fa).

Le nostre portacolori si erano presentate all’ultima rotazione in terza posizione, ma dovevano affrontare l’ostico giro alla trave, l’attrezzo meno favorevole. Allo stesso tempo la Gran Bretagna andava alle parallele asimmetriche, Francia e Cina al volteggio per la rimonta estrema. Le asiatiche affondano con punteggi ridicoli, le transalpine si esaltano ma non basta, purtroppo le britanniche tirano fuori un doppio 14 sugli staggi che rende impossibile la missione dell’Italia. Sia chiaro: siamo andati oltre ogni più rosea previsione. Ci si era presentati in Giappone tra milioni di difficoltà, con l’infortunio all’ultimo minuto di Giorgia Villa, con l’inserimento di Vanessa Ferrari in squadra, con tante dubbi e punti interrogativi dopo un anno e mezzo in apnea per ovvi motivi. La condizione fisica e tecnica, però, è stata impeccabile e al coronamento dell’impresa è mancato davvero un nulla. Oggettivamente meglio di così non si poteva fare.

Vanessa Ferrari ha dato la scossa al corpo libero con un impetuoso 14.100 (5.8 il D Score, si sta preparando per la Finale di Specialità) affiancata da Alice D’Amato (13.100) e Asia D’Amato. Al volteggio sagra di doppi avvitamenti: 14.266 per Asia, 14.233 per Vanessa, 14.166 per Alice. Alle parallele asimmetriche apre Martina Maggio, che rompe il ghiaccio con 13.433. Alice dà tantissima sostanza con un ottimo (14.166, saltello in avanti in uscita), 13.900 della sua gemella. Alla trave ci si prova a difendere: 12.900 di Asia, 13.075 di Martina, poi Alice ha bisogno di fare un 13.5 abbondante per conquistare il bronzo ma è troppo per le sue corde e si ferma a 13.133.

La gara dell’Ariake Gymnastics Centre è stata davvero intensissima e incredibile. Abbiamo assistito al tracollo degli USA dopo undici anni di dominio (tra Mondiali e Olimpiadi non perdevano dal 2010): Simone Biles atterra malissimo dal volteggio e si ritira per problemi fisici non meglio precisati, la sua Federazione ha fatto sapere che la condizione fisica verrà monitorata giorno dopo giorno in vista delle prossime gare.

La fuoriclasse assoluta potrebbe davvero aver compromesso i suoi Giochi. Sunisa Lee, Grace McCallum, Jordan Chiles non possono contenere l’onda d’urto si una strepitosa Russia, che vince il suo primo titolo olimpico da quando si è dissolta l’Unione Sovietica: 169.528 per Angelina Melnikova, Viktoriia Listunova, Vladislava Urazova, Liliia Akhaimova contro il 166.096 della ormai ex corazzata a stelle e strisce, che anche con la Biles dei giorni migliori probabilmente avrebbe perso (imbarazzante 11.700 di Chiles al corpo libero, oltre al 13.766 al volteggio della capitana e a tante altre sbavature).

Foto: Federginnastica

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