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Golf femminile, Olimpiadi Tokyo: le favorite. Nelly Korda sfida il contingente sudcoreano

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Al Kasumigaseki Country Club va in scena quella che è appena la terza edizione del torneo olimpico femminile di golf, dopo quelli del 1900 (vinto da Margaret Abbott, con annessa storia da raccontare) e del 2016 (conquistato dalla sudcoreana Inbee Park). Le migliori ci saranno sostanzialmente in blocco, con un numero davvero piccolo di defezioni.

Entra da numero 1 del ranking mondiale l’americana Nelly Korda, che è una delle tre giocatrici ad aver vinto un Major quest’anno, nel caso il KPMG Women’s PGA Championship. E potrebbero diventare due nel caso in cui riuscisse a vincere l’Evian Championship, in programma in Francia questa settimana: una situazione di calendario per certi versi molto simile a quella del golf maschile, che ha avuto la fine dell’Open Championship 11 giorni prima del debutto olimpico (in questo caso saranno 10 data la durata da mercoledì 4 a sabato 7 agosto).

Ma c’è chi ha fatto un’altra scelta, ed è la filippina Yuka Saso, vincitrice dello US Open: ha deciso di saltare direttamente il Major transalpino per concentrarsi direttamente sui Giochi. Una via in controtendenza rispetto a quella che è la norma, che vede in Francia tutte le grandi. Compreso quel contingente sudcoreano che, normalmente, il golf femminile lo domina e che è destinato a recitare da protagonista anche a Tokyo.

Il tutto a cominciare da Inbee Park, campionessa in carica dopo la vittoria a Rio sulla neozelandese Lydia Ko, che era allora la favorita e che, invece, qui ricopre un ruolo un po’ più defilato, benché ancora da possibile protagonista. A proposito ancora di Corea del Sud, la più proiettata verso la caccia all’oro, più ancora della detentrice, appare Jin Young Ko, numero 2 del mondo. Sono tante altre le rivali accreditate: gli States hanno le due Korda (oltre a Nelly c’è Jessica, ma figurano anche Danielle Kang e Lexi Thompson), per il Canada c’è Brooke Henderson che quest’anno è stata particolarmente vivace. Il tutto senza dimenticare le thailandesi Patty Tavatanakit e Ariya Yutanugarn, l’una vincitrice dell’ANA Inspiration, l’altra protagonista da tempo in chiave LPGA Tour. Delle padrone di casa, la più quotata è Nasa Hataoka.

L’Europa sembra un po’ tagliata fuori dai piani alti, con la tedesca Sophia Popov, vincitrice a sorpresa del British Open di un anno fa, quale migliore. Qualche sorpresa la possono riservare anche la spagnola Carlota Ciganda e la finlandese Matilda Castren, che quest’anno sul tour LPGA ha vinto. Non più negli anni migliori, ma sempre da guardare, Azahara Muñoz, mentre per l’Italia la più accreditata di buone chance di risultato (che non vuol dire per forza podio) è Giulia Molinaro, recente terza nel Major più recente, il Women’s PGA Championship. Le prospettive di Lucrezia Colombotto Rosso, invece, sono di esperienza e di tentativo di mostrare di valere quello che è il suo obiettivo a lungo termine, saper stare con le migliori al mondo.

Foto: LaPresse

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