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Tokyo 2021

Iniziate le Olimpiadi di Tokyo! Cerimonia d’Apertura toccante, Naomi Osaka ultima tedofora, l’Italia emoziona

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Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono ufficialmente iniziate. La Cerimonia d’Apertura, andata in scena nella capitale del Giappone, ha alzato il sipario sui Giochi, rinviati di un anno a causa della pandemia e ancora adesso sotto scacco dall’emergenza sanitaria. Davanti soltanto a un migliaio di selezionati invitati, tra cui l’Imperatore Naruhito e altri rappresentati istituzionali, la rassegna a cinque cerchi ha preso definitivamente il via dopo gli antipasti di stanotte e dei due giorni passati. Uno degli spettacoli sportivi più iconici e seguiti al mondo non ha deluso le aspettative della vigilia.

La parte artistica iniziale è stata avvincente. Tutto si è aperto con un uomo solo nello stadio, che si è rialzato da terra e ha iniziato a correre: una chiara metafora del mondo di questi tempi, un auspicio per un prossimo imminente futuro. In un video successivo si sono rivissuti i momenti del serrato lockdown dell’anno scorso, quando lo sport è uscito momentaneamente dalle nostre vite (presente anche Piazza Duomo di Milano nella sua versione deserta).

Successivamente un atleta ha corso su un tapis roulant e poi un filo rosso ha fatto capolino all’interno dello Stadio, pilastro del segmento “Uniti dall’Emozione e nell’Emozione”. Una cerimonia malinconica, in pieno stile giapponese, ma comunque decisamente gradevole. A quel punto è risuonato l’Inno del Giappone, poi è stato dato spazio alle costruzioni in legno e sono stati issati i cinque cerchi realizzati proprio in legno.

Fuochi d’artificio e via con la lunghissima parata delle Nazioni. Le 206 delegazioni sono entrate allo Stadio dietro ai rispettivi portabandiera, in un tripudio di bandiere e di grande festa. Ad aprire le danze è stata la Grecia, in quanto culla dell’olimpismo. L’Italia ha sfilato per 19ma, i nostri portabandiera sono stati il ciclista Elia Viviani e la tiratrice Jessica Rossi: non erano presenti tutti i 384 azzurri qualificati, ma la pattuglia tricolore, vestita di bianco Armani, era ben nutrita. La parata si è chiusa con il Giappone dopo quasi due ore, poi si è entrati nella seconda parte calda della Cerimonia d’Apertura.

Giuramento di atleti, tecnici, ufficiali di gara (due per categoria, un uomo e una donna). Intermezzo coreografico per poi proiettare il logo di Tokyo 2020 in cielo, trasformatosi poi in un globo fatto di luci. Successivamente è risuonata l’iconica ‘Imagine’, canzone simbolo che unisce tutti i Continenti e le popolazioni, intonata da alcune voci di spicco del panorama internazionale.

La prima a prendere la parola è stata Seiko Hashimoto, alla guida del Comitato Organizzatore: “Benvenuti in Giappone, sono grata a tutti voi per il rispetto e sono lieta di dire grazie al CIO e al Governo del Giappone, al Governo Metropolitano di Tokyo e a chi si è dato da fare per queste Olimpiadi. Dieci anni fa, quando presentammo la candidatura, molti erano orgogliosi di ciò ma molti stanno prendendo la voglia di lottare, ma noi li incoraggiamo e andiamo avanti ancora più forti. Ci chiediamo se ce la faremo: sì, oggi abbiamo dimostrato di poter tornare grandi“.

Thomas Bach, Presidente del CIO, ha poi dato il benvenuto ai Giochi di Tokyo 2020: “Oggi è un momento di speranza, è molto differente da come ci saremmo immaginati, ma lasciate che si possa quantomeno di essere felici e che finalmente si può essere qui. Vivendo uno affianco all’altro per questa cosa meravigliosa che sono i Giochi e uniscono le persone, questo dà speranza a tutti noi per un passo importante verso il futuro. Possiamo solo essere tutti vicini, anche al popolo del Giappone a cui esprimo il mio rispetto e apprezzamento. La proverbiale perseveranza giapponese è vera, avete affrontato sfide grandi: non sapevate che ci sarebbe stato questo, non vi siete arresi e ora tutto questo è possibile. Avete ispirato noi del CIO, grazie per essere rimasti con noi fino all’ultimo, la comunità olimpica è stata davvero tale. Atleti, la comunità è con voi e milioni di persone vi invieranno la loro energia. La nostra comunità ha imparato che abbiamo bisogno di più solidarietà all’interno e tra le società. Questa solidarietà è la nostra missione futura, senza solidarietà non si può andare da nessuna parte. Lo spirito olimpico è solidarietà e pace, diamo il benvenuto agli atleti rifugiati politici. Le comunità devono essere uguali all’interno del mondo olimpico, siamo parte di qualcosa che unisce il mondo: oggi siamo più forti tutti assieme e voglio esprimere i valori olimpici della solidarietà e della non discriminazione, dello sport fatto con gioia, dell’inclusione. Noi possiamo andare più forte, saltare più in alto, ma soltanto se siamo tutti insieme e per questo che il CIO ha adattato il proprio motto aggiungendo la parola insieme, ed è questo che ci porterà fuori dalla pandemia. Ci ha fatto stare lontani gli uni dagli altri, questa separazione ha reso il tunnel particolarmente buio, ma oggi siamo tutti uniti nel condividere questo momento tutti insieme. La fiamma olimpica rende più brillante questa luce”.

L’Imperatore Naruhito ha poi dichiarato ufficialmente aperti i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, come fece suo nonno nel 1964. Successivamente è entrata nello Stadio la bandiera a cinque cerchi, tra i portabandiera c’era anche la nostra pallavolista Paola Egonu. Il vessillo è stato issato accanto alla bandiera del Giappone ed è stato accompagnato dall’intonazione dell’inno olimpico. Sono poi stati presentati i pittogrammi con una simpatica trasfigurazione fisica che diventerà sicuramente virale. A quel punto si è andati lentamente verso uno dei momenti più sentiti, l’accensione del braciere olimpico.

L’ultima tedofora è stata Naomi Osaka, fuoriclasse del tennis apprezzata anche al di fuori del suo sport e icona del Sol Levante. La Cerimonia d’Apertura si è poi chiusa con i consueti fuochi d’artificio, dopo quattro ore molto intense ma a tratti col freno a mano tirato, quasi come se non si volesse festeggiare più di tanto visto il particolare momento storico che tutto il mondo sta vivendo. Non sono comunque mancati alcuni lampi divertenti e alcuni picchi artistici interessanti.

Foto: Lapresse

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