Calcio
Mancini-Vialli, i Gemelli del gol chiudono il cerchio a Wembley con il trionfo europeo
Corsi e ricorsi storici. Roberto Mancini e Gianluca Vialli, amici da una vita, ce l’hanno fatta. Il primo nelle vesti di CT della Nazionale italiana di calcio e il secondo nel ruolo di capo delegazione hanno dato il loro contributo alla causa: la vittoria degli azzurri nella Finale di Wembley contro i padroni di casa inglesi ai calci di rigore ha fatto la storia, visto che un trionfo così mancava da 53 anni. Un successo tanto sofferto quanto meritato per quanto visto nel corso dei tempi regolamentari e del match nella sua totalità.
Un premio a una compagine che ha saputo esprimere un livello di gioco alto, compattandosi nei momenti di maggior difficoltà. Un cerchio che si chiude anche per i due precedentemente citati. Vialli e Mancini furono i “Gemelli del gol” che regalarono alla Sampdoria allenata da Vujadin Boškov e di Paolo Mantovani un storico scudetto nella stagione 1990-1991. Nell’annata successiva, da esordiente, la formazione blucerchiata seppe spingersi fino all’atto conclusivo di Wembley, affrontando il forte Barcellona di Johan Cruyff.
Fu un match che i doriani avrebbe meritato di vincere per le tante occasioni create. Purtroppo, nei tempi supplementari, una punizione di Ronald Koeman valse il successo al Barça. Un epilogo amarissimo per Vialli e Mancini che così persero la chance di portare sul tetto d’Europa il loro club.
A quasi 30 anni di distanza l’occasione per rifarsi si è concretizzata con quanto accaduto sul celebre rettangolo verde britannico e l’abbraccio a fine match, commovente e spontaneo, tra i due è stata la rappresentazione di quanto il calcio possa togliere e dare a distanza di tanto tempo in una storia di amicizia vera: “Con Luca (Vialli ndr.) ci conosciamo da tanto tempo ed eravamo entrambi perdenti in quella partita di 30 anni fa. Ecco che questa Coppa è di tutti gli italiani, ma anche un pezzetto di quella Samp di Paolo Mantovani a cui voglio dedicare questo successo“, le parole del Mancio in conferenza stampa. Sipario.
Foto: LaPresse