MotoGP
MotoGP, quale futuro per Andrea Dovizioso? Titolare in Yamaha, tester in Aprilia o motocross?
Uno dei temi forti in merito al 2022 della MotoGP riguarda Andrea Dovizioso. Nel 2020 il forlivese ha deciso di non rinnovare il contratto con Ducati, optando per prendersi un anno sabbatico dal Motomondiale, allo scopo di dedicarsi alla sua passione per il cross. Undaunted aveva sottolineato come il suo non fosse un addio, bensì un semplice arrivederci. Cionondimeno, le selle per la prossima stagione scarseggiano e Dovi non ha ancora firmato alcun contratto. Viene quindi spontaneo chiedersi se rivedremo Andrea in pista a tempo pieno, oppure se la sua carriera si sia de facto conclusa a Portimao il 22 novembre 2020.
Nel momento in cui Dovizioso aveva annunciato l’anno sabbatico, in tanti erano convinti che ben presto l’esperto forlivese sarebbe convolato a nozze con Aprilia, alla caccia di un sostituto per Andrea Iannone, squalificato per doping sino al 2023. In effetti ci sono stati alcuni test, che però al momento non hanno portato a nulla di concreto. La Casa di Noale avrebbe accolto ben volentieri il tre volte vice-campione del mondo della MotoGP, ma a quanto pare i dubbi in merito a un impegno full-time su una RS-GP provengono dal pilota stesso, che infatti sinora ha tergiversato.
Nelle scorse settimane, però, la situazione di mercato è cambiata radicalmente. Maverick Viñales ha rescisso il proprio contratto con Yamaha, modificando gli scenari venturi. Il ventiseienne spagnolo è chiaramente diventato la prima scelta di Aprilia, stufa dell’incertezza di Dovizioso, al quale però potrebbe comunque essere proposto un contratto da tester. Non si tratta di una figura banale, anzi. Dani Pedrosa ha fatto capire quanto un centauro esperto in tema di sviluppo della moto possa essere determinante nella crescita di un mezzo meccanico, come dimostrato dai progressi effettuati da Ktm dall’arrivo dell’iberico nel ruolo di collaudatore.
Il sogno di Aprilia è quello di avere Viñales come titolare al fianco di Aleix Espargaro e Andrea come tester di lusso. Sarà veramente così? Molto, per non dire tutto, è subordinato alla volontà di Dovizioso stesso. Ovvero, da cosa dipende l’incertezza in merito a un impegno a tempo pieno con la Casa di Noale? Il problema riguarda la competitività della moto, oppure la voglia del trentacinquenne forlivese di tornare a gareggiare full-time?
Nel primo caso, l’addio di Viñales ha liberato una Yamaha ufficiale, sulla cui competitività non ci possono essere dubbi. In un mercato dove i margini di manovra sono ridotti a causa dei tanti contratti già in essere per il 2022, un pilota del calibro di Undaunted, che può vantare 15 vittorie e 62 podi in tredici anni di militanza nella classe regina, farebbe sicuramente comodo. Un contatto tra la Casa di Iwata e il diretto interessato si è verificato durante il GP d’Italia di Motocross, disputato settimana scorsa, anche se per il momento siamo nell’ambito del pour-parler.
È in ogni caso lampante che il futuro di Dovizioso dipende principalmente da lui stesso. Se vuole rimettersi in gioco, si è presentata un’occasione inattesa con Yamaha. Muoversi con decisione in tal senso, gli permetterebbe di mettere le mani su una M1. Al contrario, se non c’è la volontà di tornare a fare il titolare, potrebbe accontentarsi di ricoprire il ruolo di tester. Nel qual caso Aprilia sarebbe l’opzione più concreta, ma non è escluso che altre Case possano farsi avanti. Esiste anche una terza ipotesi, per la verità, ovvero che Andrea saluti definitivamente il mondo del Motomondiale per dedicarsi a tempo pieno alla passione del Motocross. Nelle prossime settimane scopriremo quale strada sceglierà di prendere.
Foto: Valerio Origo