Nuoto
Nuoto, Gregorio Paltrinieri e il rebus 1500 sl: cosa attendersi per la finale di domenica
Per tanti atleti normali un 1500 stile libero senza un’adeguata preparazione non sarebbe neanche un rebus. Le possibilità di ottenere un risultato da podio, infatti, sarebbero nulle.
Un principio che non vale necessariamente per Gregorio Paltrinieri. L’azzurro, sulla distanza che a Rio 2016 gli regalò l’oro a Cinque Cerchi, ha ben gestito la sua situazione particolare. C’è poca benzina nel serbatoio del carpigiano in questi Giochi Olimpici di Tokyo e sono le sensazioni a guidarlo piuttosto che un qualcosa di costruito alle spalle. La mononucleosi, infatti, ha scompaginato le carte e l’approccio non può essere su basi solide di natura meramente fisica.
Servirà tanta testa, come fatto nella Finale degli 800 sl, dove il nostro portacolori ha ottenuto un argento che nessuno, meno che mai Greg stesso, si sarebbe aspettato dopo le difficoltà nelle heat. Da questo punto di vista nelle trenta vasche il feeling è stato decisamente migliore: “Mi sono sentito molto meglio rispetto alla batteria degli 800 stile libero e questo è un buon punto di partenza. Sto ritrovando un po’ la mia nuotata. Sono contento per la qualificazione in finale, perché rappresenta un altro passaggio importante“, le parole del carpigiano.
E allora nella Finale del 1° agosto? “Sarà difficile e ci sarà da soffrire, ma qualcosa dovrò inventarmi. In condizioni normali in quattro possiamo scendere sotto i 14’40. Finke non lo conoscevo: nuota molto bene. Fabrizio (Antonelli ndr) mi ha sempre spronato a non mollare; questi sono risultati inaspettati, perché fino a un mese fa ero perso e fino a qualche giorno fa mettevo in dubbio perfino la mia presenza; devo ringraziare lui, la mia famiglia e tutte le persone che mi hanno sostenuto se sono qui“, le sue considerazioni dopo le heat.
L’intenzione sarà quella di impostare una gara d’attacco e stringere i denti fino a che è possibile. I rivali, sicuramente, prenderanno le dovute contromisure, ma se Greg dovesse trovare un passo da 58″9 o 59″0 ogni 100 metri, potrebbe creare quel gap non semplice da recuperare. La soluzione al rebus è quindi quella di una gara garibaldina e poi quando ci si troverà ai 1000 metri si tireranno le somme.
Foto: LaPresse