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Nuoto, la resurrezione di Gregorio Paltrinieri. Un mese da incubo, poi il sigillo del fuoriclasse

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“L’araba fenice che risorge dalle sue ceneri”; “Vivere le sfide come l’aria che si respira”. Tante citazioni possono venire in mente per provare a spiegare quanto ha fatto da Gregorio Paltrinieri oggi nella piscina dell’Aquatics Centre di Tokyo, sede delle gare di nuoto alle Olimpiadi. Un argento clamoroso negli 800 stile libero, completamente irreale per quanto si poteva immaginare.

Per far capire la portata di questa prestazione è necessario riavvolgere il nastro. Il pomeriggio di un caldo e afoso 23 giugno fu scosso da una notizia: Gregorio Paltrinieri affetto da mononucleosi a un mese dai Giochi. Ad annunciarlo fu il presidente Federnuoto Paolo Barelli che, nonostante la preoccupazione, manifestò subito piena fiducia sul pieno recupero di Greg.

A quel punto i quesiti erano due:

1. Sarà possibile partire per Tokyo, conoscendo le caratteristiche di una malattia così debilitante?
2. Che Greg vedremo in Giappone eventualmente?

Di fatti, Paltrinieri ha scoperto di aver contratto la mononucleosi poco dopo i trionfi di Budapest, sede degli Europei 2021. Il carpigiano, proprio per questo, ha dovuto osservare un lungo periodo di stop di circa un mese e potuto riprendere ad allenarsi con una buona intensità a Livigno poco prima del via per il Giappone. Chiaramente, oltre al contraccolpo fisico, quello psicologico è stato ancor più devastante: dall’euforia di aver fatto fuochi e fiamme agli Europei, al timore di veder da casa una competizione preparata per cinque lunghi anni.

Con coraggio e determinazione però l’azzurro non ha mollato il colpo e ha deciso di partire per Tokyo e comprendere in loco la situazione. Il resto è noto: una resurrezione nella Finale delle sedici vasche, frutto del cuore di un campione immenso che, a questo punto, potrebbe continuare a stupire.

Foto: LaPresse

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