Nuoto
Nuoto, le 5 finali olimpiche di Federica Pellegrini nei 200 sl. I precedenti
“We did it again”. Ebbene sì, Federica Pellegrini ce l’ha fatta ancora una volta riscrivendo la storia del nuoto non solo italiano, ma anche mondiale, grazie alla sua quinta finale olimpica nei 200 stile libero conquistata pochissime ore fa. Nessuno come lei, un traguardo che soltanto la veneta è riuscita a raggiungere sinora. Agguantata la semifinale con un quindicesimo posto proprio al limite, la 32enne di Mirano ha dunque affilato gli artigli rimontando pesantemente nel penultimo atto, e strappando di conseguenza il pass per la finale con il settimo tempo complessivo.
Ma c’è tutta una lunga storia dietro alla specialità dei 200 stile libero olimpici della Divina, che in bacheca vanta l’argento di Atene 2004, e soprattutto l’oro, con record del mondo, di Pechino 2008. Il tutto per non parlare dei quattro titoli iridati, uno in vasca corta, quattro Europei, cinque in vasca corta, un’Universiade, e la bellezza di trenta titoli italiani. Davvero impressionante. E se già questi trionfi sono stati un record assoluto, con la quinta finale olimpica di oggi, Federica ha messo la ciliegina sulla torta ad una carriera senza eguali. Ma andiamo dunque a rispolverare il passato con le quattro precedenti finali a cinque cerchi agguantate dall’azzurra.
Partiamo dalla prima Olimpiade, quella di Atene 2004 dove, a soli sedici anni, lasciò da parte la sua giovane età, sfoggiando già allora un enorme talento, che le garantì la conquista della semifinale dei 200 metri in 1’58″02, e segnando anche il nuovo record nazionale. Arrivata in finale però, nonostante la prestazione a dir poco sorprendente, non si rese conto del recupero in corsia laterale della rumena Camila Potec. L’avesse vista avrebbe sicuramente vinto l’oro, ma un argento, nella prima rassegna a cinque cerchi della sua ancor giovane carriera, aveva già fatto capire tante, tantissime cose su come si sarebbe sviluppato il futuro della campionessa veneta.
Difatti, soltanto quattro anni dopo, a Pechino 2008, dopo la delusione del quarto posto nei 400 metri, e memore dell’oro olimpico sfiorato in Grecia, Federica riuscì a raggiungere il traguardo più bello di sempre. Vinse dunque le batterie dei 200 metri, imponendo addirittura il nuovo primato mondiale di 1’55″45, e migliorando così il precedente di Laure Manaudou. In finale non perse di certo la concentrazione come ad Atene, regalando all’Italia il primo oro femminile olimpico nel nuoto. Il tutto dinnanzi alla slovena Sara Isaković, e con un tempo di 1’54″82 che gli garantì di ritoccare il suo stesso record del mondo.
Grande rammarico invece per i problemi fisici che l’hanno attanagliata a Londra 2012, dove Federica accusò diversi problemi fisici, nonché altre questioni personali. Contestualmente la sua ‘défaillance’ diventò una motivazione in più per tutte le sue dirette avversarie pronte a superare la stessa campionessa olimpica uscente. Il carico di pressioni sulle spalle della Pellegrini fu evidente, e sprofondò ben al di sotto delle aspettative e dei tempi di Pechino, classificandosi addirittura al quinto posto. Dopo la prova a cinque cerchi britannica, la veneta cercò di puntare su una certa stabilità anche a livello di allenamenti, trovando la sua ‘comfort zone’ nel coach Matteo Giunta.
A 28 anni arrivò a Rio 2016 da portabandiera della nostra Nazionale, da icona assoluta dello sport italiano, provando a non tradire le aspettative, e andando alla ricerca di quel riscatto che inseguiva da ormai quattro anni. Tornò a giocarsi nuovamente le sue carte nei 200 stile libero, ma nel frattempo il parterre delle avversarie si era rinvigorito rispetto ai suoi esordi. In ogni caso la Pellegrini non si diede per vinta, ci mise del suo classificandosi al quarto posto, dietro soltanto alle tre grandi favorite del giorno, e dove la vincitrice, Katie Ledecky, aveva soli 19 anni.
Olimpiadi ormai alle spalle, e sguardo proiettato verso Tokyo 2020, la Divina riuscì quindi a concedersi, al di là di ogni pronostico, la gioia di battere la stessa Ledecky ai Mondiali di Budapest 2017, e conquistando un iride a dir poco inaspettato, grazie ad una roboante progressione finale ai danni della stessa americana, battuta per la prima volta in una finale individuale. Si ripeté dunque a Gwangju 2019, dove si presentò senza grandi aspettative, per poi bissare l’oro mondiale battendo Ariarne Titmus e Sarah Sjöström, e incantando ancora una volta i tifosi italiani, come soltanto Federica Pellegrini sa fare.
Foto: Lapresse