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Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Tokyo. Simona Quadarella: la zampata della campionessa. Il bronzo che chiude un ciclo
Mancava solo quella, la medaglia olimpica, a Simona Quadarella, per chiudere il cerchio di una prima parte di carriera straordinaria. E’ toccato a lei, sei volte campionessa europea, mettere al collo la seconda medaglia europea al femminile di tutti Giochi, dopo che il primo bronzo era stato conquistato proprio dalla sua rivale, la tedesca Kohler, nella finale più attesa per la nuotatrice romana, quella dei 1500 stile libero.
Una medaglia pesantissima perchè quella olimpica rischiava di diventare un’ossessione per la romana che a Rio non era stata convocata e negli ultimi cinque anni aveva vinto tutto quello che si poteva vincere, oro mondiale e sei ori europei, proprio in preparazione di questa che, per lei era “la gara”. In questi cinque anni aveva ricevuto in regalo anche l’inserimento nel programma a Cinque Cerchi dei 1500 stile libero, gara di cui è campionessa iridata in carica e che l’aveva lanciata nel mondo del grande nuoto con il bronzo di Budapest.
Con queste premesse non voleva mancare all’appuntamento con il podio olimpico e si è visto dalla determinazione con cui ha affrontato la seconda gara del suo programma, fin dalle batterie. Quel crollo nel finale dei 1500 avrebbe potuto abbattere chiunque ma non una campionessa vera, tenace, determinata come Simona Quadarella che si è rimessa in moto e ha costruito un piccolo capolavoro negli 800 che alla vigilia sembravano la gara più difficile.
In finale ha saputo aspettare il momento giusto per attaccare la statunitense Grimes, una di cui sentiremo parlare in futuro. Le prime due erano oggettivamente inarrivabili ma quella di oggi non era la miglior Titmus possibile: le fatiche dei giorni scorsi si sono fatte sentire anche per lei. Chi le fatiche non le ha sentite è stata Simona Quadarella che ancora una volta ha patito il finale, meno brillante del solito ma, tra i 400 e i 700, aveva messo tra sé e la rivale per il bronzo tanto spazio da rendere inutile qualsiasi tentativo di rimonta che comunque c’è stato.
I timori sono stati spazzati via: Simona Quadarella non rientra nel novero delle atlete che si deprimono per un risultato mancato, che si abbattono per una controprestazione. Simona Quadarella è campionessa vera, voleva chiudere così, sul podio di Tokyo, il primo ciclo della sua carriera e c’è riuscita, lasciandosi alle spalle avversarie fortissime, tra cui la cinese Wang, che si pensava nettamente più forte di quello che si è visto a Tokyo e la tedesca Kohler che ha pagato lo sforzo immane dei 1500 stile libero. E’ la medaglia di Simona Quadarella ed è la medaglia anche di Christian Minotti, scelto oculatamente dal papà di Simona, Carlo, come tecnico di sua figlia è bravissimo a prendere per mano la “ragazza che promette bene” e a portarla su tutti i podi possibili e immaginabili, compreso quello a Cinque Cerchi.
Nuovi traguardi attendono il duo, nuove avversarie si preannunciano all’orizzonte ma il sogno resta sempre quello: giocarsela, un giorno, almeno una volta, alla pari con Katie Ledecky e i sogni, ogni tanto, si realizzano.
Foto Lapresse