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Nuoto
Nuoto pagelle Olimpiadi 26 luglio. Pellegrini infinita, Paltrinieri commovente, Ceccon: “special acceso”
FEDERICA PELLEGRINI 10: Infinita. Non servono altri commenti
GREGORIO PALTRINIERI 10: Lectio magistralis di umiltà, rispetto, coraggio e determinazione. Poteva stare a casa a curare corpo e mente e invece si presenta con l’obiettivo di centrare una finale olimpica, lui che ha vinto tutto, ma proprio tutto, in carriera. E poi ci si chiede perchè il nuoto italiano è cresciuto nelle ultime stagioni. Questa è una storia da raccontare a chiunque mette piede in piscina. Per tutti noi è già oro, anche se probabilmente il medagliere stavolta non riuscirà a muoverlo.
THOMAS CECCON 9: Che puoi dirgli a un atleta che scende in vasca per la sua prima finale olimpica individuale, migliora il record nazionale dei 100 dorso negli orari in cui quasi tutti (non solo gli italiani) peggiorano le loro performance, a 13 ore dall’argento in staffetta; e 10 ore dopo batte sua maestà Caeleb Dressel nella batteria dei 100 stile libero tirando giù il personale di mezzo secondo e facendo segnare il miglior tempo delle batterie? Niente. Ci si alza e si applaude, anche se un po’ di rabbia per quel quarto posto nei 100 dorso c’è ma basta guardare chi lo ha preceduto per allargare le braccia.
MARTINA CARRARO 6: Settima, come il fidanzato Fabio Scozzoli a Londra 2012. Paga probabilmente le fatiche di una stagione vissuta tutta in graticola perché quando non c’è certezza di farli, i Giochi, l’obiettivo principale è proprio esserci. Lei ha sprecato tante energie nelle gare di qualificazione e probabilmente la coperta, dopo Riccione, è diventata corta. A Tokyo ha dato il meglio di sè in batteria ma avrebbe dovuto tirare giù altri tre decimi per battere sua maestà Lilly King. Era chiedere troppo. Di sicuro non era la Carraro che tutti avevano sognato di vedere, quella in vasca oggi.
FEDERICO BURDISSO 7: Se in batteria poteva aver scherzato, in semifinale non si poteva scherzare e quegli ultimi 30 metri dove sembrava non andare più avanti potrebbero servigli da lezione come fu, ad esempio, a Glasgow. In finale c’è, le potenzialità ci sono. Non deve snaturarsi, aspettiamoci ancora un 200 farfalla d’assalto ma magari tenendo qualche energia in più per il finale e lasciando scappare un po’ prima il padrone assoluto della specialità, l’ungherese Milak.
GIACOMO CARINI 6.5: Fa il suo. per due vasche sogna di poter stare al banchetto con i grandi, poi cala alla distanza ma non crolla e questo è già un titolo di merito Il tempo è in linea con le attese e con la media dei peggioramenti sera-mattina di questi giorni. E’ un nuotatore ritrovato, una delle “second life” del nuoto azzurro. Può prendersi altre soddisfazioni.
SARA FRANCESCHI 5.5: Non riesce a lasciare il segno. Sembrava sulla strada giusta a Roma ma a Tokyo non ha mai trovato il passo giusto. Resta in corsa per due frazioni e mezzo, poi saluta la compagnia e si accomoda fuori dalla porta della finale.
ILARIA CUSINATO 6: Ci prova ma stavolta non ci riesce. Fa discretamente tutto ma in nessuna frazione riesce a fare la differenza e si stacca sempre più dalla testa. Al momento il 2’10” che serviva per la finale non è nelle sue corde.
ALESSANDRO MIRESSI 7.5: Terzo 100 nuotato a Tokyo e terzo sub-48″. Quarto tempo in batteria, guarda da vicino Dressel e soprattutto dimostra di non aver paura di nessuno. Domani lo scoglio più duro, provare a centrare la finale, poi, una volta dentro, può accadere di tutto, ma proprio di tutto. Sembra avere la mente giusta per dominare le emozioni. La condizione è ottima.
STEFANO DI COLA 6.5: Era al terzo 200 in tre giorni ed ha pagato un po’ dazio, peggiorando le prestazioni delle gare individuali. La speranza è che ritrovi le energie per lanciare al meglio la staffetta in finale.
MATTEO CIAMPI 8: Un piccolo capolavoro la sua frazione, per il crono (1’45″6) lanciato denota uno stato di forma invidiabile e per la gestione della gara che gli permette di risalire la china mentre gli altri calano vistosamente.
MARCO DE TULLIO 6: La sufficienza c’è ma niente di più. Non è in forma, è arrivato a Tokyo in condizione non ottimale. Dal loui ci si attende qualcosa in più di 1’46″7 lanciato. Sarà lui a lasciare il posto a Stefano Ballo.
FILIPPO MEGLI 7.5: Ha rischiato di perdere il record italiano, ha guardato gareggiare gli altri nella gara individuale, ha disputato la miglior gara stagionale nella staffetta odierna andando a mettere la manina davanti ai russi che è sempre bello. Domani ci sarà anche lui.
GABRIELE DETTI 5: Una debacle, una prestazione da 4 nella specialità che lo ha visto anche trionfare a livello mondiale. Ce ne sarebbe abbastanza per mandare tutti a quel paese e magari dedicarsi ad altro ma le dichiarazioni di fine gara riportano tutto sulla dimensione giusta. “Una stagione sbagliata ci può stare, fa parte dello sport, appuntamento a tutti alla prossima”. Chapeau e un voto in più.
Foto Lapresse