Nuoto

Nuoto pagelle Olimpiadi 29 luglio. Paltrinieri immenso! Panziera, che succede?

Pubblicato

il

GREGORIO PALTRINIERI 10: Immenso, non esce nessun altro aggettivo per definire questo campione straordinario dello sport italiano. Se è andato fino a Tokyo un motivo ci doveva essere. Non aveva certezze e oggi ha fatto un capolavoro di coraggio, di sfrontatezza, di tenacia. La nuotata non era quella dei giorni migliori, a un certo punto sembrava sull’orlo di crollare ed è lì, ai 650 metri che si è ribellato al destino. Non fosse stato per lo statunitense uscito dal nulla nell’ultima vasca saremmo qui a festeggiare l’oro ma va benissimo così.

ALESSANDRO MIRESSI 7: E’ vero, aveva fatto sognare e il percorso dei rivali nei turni progressivi lasciava ben sperare e autorizzava al sogno di vederlo sul podio ma quanti sono gli italiani che possono dire di aver disputato una finale olimpica nei 100 stile libero? Gli è mancato l’acuto nei due momenti determinanti dell’Olimpiade: sia nella prima frazione della 4×100, sia nella finale dei 100 ha fatto peggio rispetto a batterie e semifinali, segno che c’è qualcosa da aggiustare nella gestione del grande evento ma qui c’è talento e fisico e siamo solo all’inizio.

ALBERTO RAZZETTI 6.5: Commette un errore fatale nella virata di metà gara e poi si trova a dover rincorrere schegge impazzite. La rimonta gli riesce a metà perchè quei sei centesimi che lo dividono dalla finale gridano vendetta. In finale ci va Cseh, una leggenda. Alberto Razzetti con quel carattere, con quella determinazione, con quella rana impetuosa può provare a togliersi grandi soddisfazioni, per ora ha annusato il profumo del nuoto che conta e ha capito che può starci.

FRANCESCA FANGIO 5: Una resa, incondizionata. Peccato perchè sarebbe bastato un tempo alla sua portata per accedere ad una finale che sarebbe stata storica. Appare svuotata di energie fin dalle prime bracciate, una costante delle raniste in questi Giochi. Ancora una volta si conferma la regola che chi imposta la volata sul Settecolli poi fatica tanto nel grande evento internazionale. Meditate, gente, meditate…

SIMONA QUADARELLA 7: Bella reazione, da campionessa. Mette alle spalle la delusione per il mancato podio nei 1500 e si dimostra competitiva nelle batterie degli 800. Si qualifica per la finale con il terzo tempo e sa già che l’aspetta un compito durissimo perchè se Titmus e Ledecky non hanno cedimenti può lottare solo per il bronzo ma è bella pimpante. A cosa non ha funzionato nella gara precedente si può iniziare a pensare da domani. Oggi deve giocarsi tutte le chances per prendersi quel podio che, per il percorso fatto finora, meriterebbe.

MARTINA RITA CARAMIGNOLI N.G.: “Due anni fa avevo smesso, oggi sono ai Giochi Olimpici”. I 1550 erano la gara su cui aveva puntato tutto e negli 800 scende in vasca per onor di firma. Non merita l’insufficienza.

FEDERICO BURDISSO 6: Qualche segnale per la staffetta mista lo ha lanciato, guadagnandosi il posto da titolare ma quesgli 8 centesimi che lo dividono dalla semifinale un po’ bruciano e vanno ricercati forse nella partenza e nella virata, entrambe non perfette.

SANTO CONDORELLI 5: Brutta copia di quello pimpante visto nella batteria della staffetta 4×100 stile libero. Non è il 100 farfalla la gara su cui giudicarlo ma oggi aveva una buona occasione, in vista della staffetta mista e non l’ha sfruttata.

MARGHERITA PANZIERA 5: Che succede? Non è questa la Margherita Panziera che conosciamo e la fortuna è che i 200 dorso lasciano spazio anche a una gara sbagliata come quella della batteria di questa mattina. A una ma non a due e la speranza è che, ritrovata la vasca dopo la semifinale dei 100 dorso uscita non secondo le aspettative, rimetta a posto i cocci e trovi la prestazione che tutti aspettano, sui tempi che le hanno permesso di essere per due volte campionessa europea.

SIMONE SABBIONI 7: Ha tanta rabbia in corpo per la semifinale mancata nei 100 dorso e la scarica in vasca con una prima frazione più che sufficiente a due decimi dal tempo di domenica. Buon modo per lanciare la mista mista.

NICOLO’ MARTINENGHI 6.5: Il ritorno in acqua dopo la medaglia vinta e tutto quello che è seguito non è semplice. 58″38 lanciato per lui, oggi, equivale ad un tempo normale. In finale dovrà cercare di fare la differenza nella sua frazione e l’attesa è tutta per la mista maschile.

ELENA DI LIDDO 8: Una guerriera. Tiene testa a rivali di grande livello e fa salire l’Italia dal terzo al secondo posto. Ancora una volta dimostra di esaltarsi in staffetta e di essere totalmente ritrovata dopo il difficile 2020.

FEDERICA PELLEGRINI 7.5: 53″02 lanciato non è niente male e l’impressione è che abbia ancora un piccolo margine per fare in fretta nelle gare che l’attendono. Combatte duramente e stanotte disputerà l’ennesima finale olimpica di una storia che non finisce mai.

Foto Lapresse

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version