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Olimpiadi Tokyo, pagelle 24 luglio: flop tiro con l’arco, Nibali e Moscon evaporati, Dell’Aquila magistrale

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PAGELLE ITALIA OLIMPIADI TOKYO SABATO 24 LUGLIO

Chiara Rebagliati-Mauro Nespoli, 4: vengono eliminati immediatamente dall’Olanda, futura medaglia d’argento, agli ottavi di finale. Gli azzurri non sono mai stati veramente in corsa, hanno tirato male, non all’altezza della situazione. Si confermano le crepe di un movimento che, salvo clamorose sorprese, per la seconda edizione consecutiva dei Giochi non andrà a medaglia. Pesa tantissimo la mancata qualificazione della squadra maschile.

Marco Lodadio, 5,5: manca la finale agli anelli ed è un bruttissimo colpo per l’Italia. Ma non va crocifisso: in pieno inverno si è sottoposto ad un’operazione alla spalla che lo ha obbligato ad una affannosa rincorsa della miglior condizione. Purtroppo le Olimpiadi mal si conciliano con le tappe forzate: oggi è emersa palese una forma non ideale.

Italia femminile basket 3×3, 6,5: una vittoria ed una sconfitta. Era il bilancio preventivabile alla vigilia. Non sarà semplice salire sul podio, ma di sicuro le azzurre hanno le armi per provare a stupire.

Italia softball, 5,5: ennesima sconfitta onorevole, questa volta contro le padrone di casa del Giappone, oggettivamente superiori. Tuttavia le azzurre non hanno realizzato neppure un punto in tre partite. Il tanto decantato line-up tricolore ha le polveri bagnate. D’altronde era risaputo che a Tokyo il livello sarebbe stato ben diverso rispetto agli Europei.

Irma Testa, 8: come era già accaduto al Preolimpico, rifila una vera e propria lezione di pugilato alla russa Liudmila Vorontsova, che contro la campana proprio non riesce a capirci nulla. L’azzurra deve fare i conti con un tabellone durissimo, tuttavia ha dimostrato di avere delle qualità tali da poter arrivare sino in fondo senza temere alcuna rivale.

Italia ciclismo, 4: va bene, gli azzurri non erano favoriti e nessuno lo nega. In passato l’Italia non ha vinto, ma almeno è stata protagonista, oggi neppure quello. In un percorso per scalatori puri (non è un caso che abbia vinto Richard Carapaz) il migliore degli azzurri si è rivelato Alberto Bettiol, corridore che gradisce altri tipi di altimetrie, di certo non con ascese lunghe e pendenze così aspre. Viene da chiedersi perché non si sia puntato di più su Giulio Ciccone, troppo presto sacrificato al servizio dei ‘capitani’. Vincenzo Nibali non pervenuto: purtroppo non è più una notizia. Ma la delusione più grande è Gianni Moscon, svanito proprio sul più bello: altra occasione persa per il trentino. I corridori usciti dal Tour de France hanno dimostrato una condizione decisamente superiore: la scelta della preparazione alternativa non ha pagato per la selezione tricolore.

Luigi Samele, 9: si è superato ed è andato oltre i propri limiti, perché oggettivamente non mancavano avversari più aggreditati per il podio. A 33 anni ha disputato la gara della vita: nulla ha potuto contro il fuoriclasse ungherese Aron Szilagyi, vincitore del terzo oro olimpico consecutivo!

Rossella Fiamingo, 6: dopo aver rischiato di uscire già ai sedicesimi ed agli ottavi di finale, è caduta nella ragnatela dell’estone Lehis ai quarti, non riuscendo a venirne a capo. La sensazione è che la miglior Fiamingo sia rimasta in quella finale persa 5 anni fa a Rio 2016. Una grande occasione sprecata che probabilmente non è mai riuscita a metabolizzare del tutto.

Federica Isola, 7: ha perso al minuto supplementare contro la futura campionessa olimpica. Era in giornata di grazia, avrebbe anche potuto vincere. E’ vero che ha solo 21 anni, ma non è detto che certe occasioni ricapitino. Di sicuro non a tutti.

Luca Curatoli, 4: era lo sciabolatore azzurro più accreditato per una medaglia. Ha pagato lo scotto della pressione, terminando subito il proprio cammino. Dovrà reagire in vista di una prova a squadre dove l’Italia potrebbe anche puntare al bersaglio grosso.

Francesca Milani, 4: esce subito contro un’avversaria alla portata e spreca una chance per provare almeno ad inserirsi nel tabellone dei ripescaggi. Non conferma quanto di buono aveva mostrato durante la stagione nella categoria -48 kg di judo.

Sofia Ceccarello, 6,5: per 5/6 di gara ha dimostrato ancora una volta un talento fuori dal comune. Poi ha pagato l’inesperienza dei suoi 18 anni, gettando al vento la qualificazione per la finale. Avrà tempo di rifarsi già in questa edizione con la carabina 3 posizioni.

Paolo Monna, 4: inizia malissimo con due serie da 92 e chiude 26° su 36 iscritti nella pistola 10 metri. Un’esperienza non memorabile.

Vito Dell’Aquila, 10 e lode: era certamente tra i papabili per una medaglia, ma ad essere sinceri l’oro non era atteso. Si è presentato in Giappone in forma sgargiante, forte di una notevole tenuta fisica. Ha sfruttato al meglio la prematura eliminazione del sudcoreano Jun Jang, grande favorito della vigilia, e si è fatto trovare pronto all’appuntamento con il destino.

Foto: Lapresse

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