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Olimpiadi Tokyo, un’associazione accusa l’oro iraniano Javad Foroughi: “Parte di un gruppo terroristico”

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Ennesimo scossone ai Giochi Olimpici di Tokyo. Dopo qualche polemica sparsa durante questa settimana a cinque cerchi, l’Iran torna protagonista in una vicenda che avrebbe dell’incredibile. Solo cinque giorni fa lo stato asiatico festeggiava l’oro nella pistola ad aria compressa 10 mt di Javad Foroughi, classe 1979 ed infermiere che ha curato molti pazienti che hanno avuto a che fare con il Covid. Solo che, per alcuni, il quarantaduenne avrebbe una doppia vita. Da terrorista.

L’associazione United for Navid, istituita in ricordo del lottatore Navid Afkari impiccato nel settembre 2020 per aver partecipato a delle proteste governative due anni prima, avrebbe contattato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) esortandolo ad un’immediata indagine verso Foroughi, per loro membro di lunga data dell’Islamic Revolutionary Guards Corps-Quds Force, riconosciuta dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica.

L’associazione chiede anche che la medaglia d’oro dell’iraniano venga sospesa, con questa dichiarazione: “Assegnare una medaglia d’oro olimpica a un membro di un’organizzazione terroristica è un affronto spaventoso agli atleti e agli ideali olimpici e lascia un grave segno nero sul CIO. United For Navid chiede un’indagine immediata da parte del CIO e la sospensione di qualsiasi premio fino a che l’indagine stessa non venga completata.

Non si è fatta attendere la risposta di un membro del CIO, a firma di James Macleod, direttore della Solidarietà Olimpica: “Il CIO è sempre preoccupato di questi casi e lo sta monitorando molto da vicino. Se ci saranno flagranti abusi della Carta Olimpica, il CIO prenderà tutte le misure necessarie al riguardo. Indagheremo su tutto ciò che ci viene sollevato e lavoreremo con i NOC/IF caso per caso“.

Foto: LaPresse

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