Oltre Cinquecerchi
Scacchi, World Cup 2021: semifinali Carlsen-Duda e Karjakin-Fedoseev. Tra le donne derby russo Goryachkina-Kosteniuk in finale
Comincia a delinearsi, tramite la World Cup, la situazione che riguarda non solo il Torneo dei Candidati 2022 maschile, ma anche quello femminile. L’allineamento alle semifinali della rassegna Open e la presenza di Magnus Carlsen fa sì che, non essendo il norvegese, Campione del Mondo, eleggibile per i Candidati se non in caso di sconfitta nel match mondiale con il russo Ian Nepomniachtchi, si generi una particolarità.
Se diventasse finalista, infatti, a giocare il torneo che designa lo sfidante del Campione del Mondo saranno l’altro finalista e il vincitore della finale per il 3° posto. Diversamente, al femminile i posti per le Candidate qui sono tre e sono addirittura già decisi. Il perché è presto spiegato: siccome la russa Alexandra Goryachkina è già nel torneo perché sfidante della Campionessa del Mondo, la cinese Ju Wenjun, accade allora che l’altra russa Alexandra Kosteniuk (finalista) e le pretendenti al 3° posto, l’ucraina Anna Muzychuk e la cinese Tan Zhongyi, facciano già parte del ciclo mondiale assieme all’indiana Humpy Koneru e alla russa Kateryna Lagno (via FIDE World Grand Prix 2019-2021).
Tutto invece ancora incerto tra gli uomini. Carlsen si libera in due partite del francese Etienne Bacrot: la prima, piuttosto ricca di imprecisioni, vede il transalpino tentare l’assai impervia via di un finale di Donna e pedoni contro Torre e Alfieri. L’idea non funziona, e il norvegese vince con il Nero. Obbligato a tentare il tutto per tutto, Bacrot sbaglia anche nel secondo confronto, nella furia di provare l’obbligata parità per andare agli spareggi, e subisce così il 2-0.
Il Campione del Mondo giocherà con il polacco Jan-Krzyzstof Duda, che vince per 1.5-0.5 sull’indiano Vidit Gujrathi. L’errore fatale di quest’ultimo nella seconda partita arriva nella sequenza tra la 31a e la 36a mossa, in cui, con il Nero, non vede e, dunque, facilita di molto la promozione del pedone della colonna a, che va a Donna, facendo in tale ruolo ciò che gli pare. Vidit resiste un po’ per cocciutaggine, poi abbandona al 50° tratto dato che c’è scacco matto al successivo.
Tutta russa l’altra semifinale, ma in maniere diverse. Per Vladimir Fedoseev il successo 1.5-0.5 sull’iraniano Amin Tabatabaei giunge sulle ali di un errore incredibile (a questi livelli): un finale patto che diventa perso per il Nero (che Tabatabaei ha) alla 77a mossa, con un’incauta cattura di Torre tramite la quale si attiva una combinazione del Bianco che porta quest’ultimo a rimanere con un Alfiere di vantaggio e il pedone h che si può sostenere per portarlo a Donna.
Per Sergej Karjakin, invece, tutto su un ottovolante. Perde la prima con l’americano Sam Shankland, ma vince la seconda dando scacco matto in 36 mosse. Nuova sconfitta nella terza a cadenza veloce, ma nella quarta arriva la nuova vittoria che riporta tutto in parità (si arriva a un imparabile matto in cinque di Torre e Alfiere con il Bianco). Nelle partite rapid per Shankland non c’è nulla da fare: Karjakin è in un caso superiore fin dall’apertura, nell’altro in grado di sfruttare l’inevitabile forzatura dell’americano dopo la 40a mossa, dato che non gli basta una patta.
Si diceva delle donne: Goryachkina, vittoriosa su Muzychuk, sfiderà Kosteniuk in finale. Entrambe le situazioni si sono risolte per 1.5-0.5 e nella seconda partita. Nel primo caso, pessimo il trattamento da parte dell’ucraina in relazione all’uscita dalla variante di cambio della Difesa Grunfeld, puntualmente punito dalla sua avversaria, sempre in pressione a livello posizionale. Tan Zhongyi, invece, compie una sorta di disastro in mediogioco a livello posizionale, che le costa la possibilità, alla lunga, di difendersi dall’avanzata del pedone centrale d. La partita, ad ogni modo, finisce ben prima e consegna a Kosteniuk la finale.
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