Seguici su

Artistica

Simone Biles, il coraggio di mettersi a nudo. Una lezione di sport che cambia la ginnastica e un “basta” fragoroso

Pubblicato

il

Simone Biles ha ricevuto il sostegno di tantissimi sportivi di prima fascia, che hanno compreso e appoggiato la sua scelta di rinunciare alla finale a squadre e a quella all-around delle Olimpiadi di Tokyo 2021 a causa di problemi di origine mentale. Il tennista Novak Djokovic e il nuotatore Michael Phelps (l’atleta in assoluto più medagliato di sempre ai Giochi), ma anche dell’ex first lady Michelle Obama e di tante ginnaste di respiro internazionale. Stiamo d’altronde parlando di uno dei volti più conosciuto a livello globale, non soltanto all’interno del ristretto panorama della sua disciplina. Non mancano però le critiche, tanti suoi connazionali l’hanno rinnegata perché ha mancato di rispetto alle compagne e non ha difeso fino all’ultimo l’onore del body a stelle e strisce, mollandolo nel momento di maggiore criticità della gara riservata alle Nazionali (poi persa dopo un decennio di dominio).

Classici leoni da tastiera, nulla di nuovo sotto al sole. La 24enne ci ha messo la faccia, ha preso una decisione di sua spontanea volontà, ha rigettato le scuse di USA Gym che parlava di un problema medico di natura fisica e non si è nascosta dietro a un dito: ha voluto confessare ed esternare il suo malessere, facendo esplodere un’autentica bolla e liberandosi di quella pressione che le veniva da più parti, con il quasi naturale obbligo di vincere cinque medaglie d’oro, di raggiungere il record di Larisa Latynina, di diventare la Reginetta di Tokyo 2021. Troppo anche per una ragazza che vanta un palmares con 19 titoli mondiali complessivi e 4 ori a cinque cerchi.

Il coraggio di Simone Biles. Perché presentarsi in lacrime e mettersi emotivamente a nudo è la cosa più difficile del mondo, lei lo ha fatto e ha scoperchiato un Vaso di Pandora. Lo ha fatto da riferimento di una Nazionale che ha dovuto fare i conti con lo scandalo abusi sessuali e con metodi di allenamento discutibili. Una grande del passato come Dominique Moceanu ha pubblicato il video di quanto picchiò la testa alla trave e pochi minuti dopo dovette gareggiare al corpo libero, senza poter fiatare e opporsi alla decisione del suo Commissario Tecnico. Simone Biles si è imposta e impuntata, dall’alto di una personalità disarmante. Era più facile dire di avere un problema alle caviglie procurato con l’atterraggio difficoltoso al volteggio. Non l’ha fatto. Ora Simone Biles è sostenuta, ma è anche sola contro i suoi fantasmi.

Se li lascerà alle spalle in vista delle Finali di Specialità lo sapremo soltanto nei prossimi giorni, ma sicuramente quanto successo all’Ariake Gymnastics Centre rimarrà nella storia e segnerà il futuro dello sport e della ginnastica artistica: la mente non è un fattore secondario, gli spazi liberi e il respiro sono cruciali, la spremitura da palestra non è sana e non fa bene. Si è segnato il passo dopo i tanti casi di allenamenti tutt’altro che sani nei decenni passati, a più latitudini, e i conseguenti shock. Rivoluzionaria, come quando inventava elementi acrobatici impossibili.

Foto: Lapresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità