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Simone Biles, la caduta di una Dea diventata umana. Una crisi mentale e una battaglia demoniaca da vincere

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Per anni l’abbiamo dipinta come una extraterrestre, una sportiva unica nel suo genere, una predestinata in grado di squarciare il velo della Polvere di Magnesio e di portarla in una nuova dimensione, facendo leva su un’acrobatica ai limiti dell’impossibile e proiettata verso un futuro lontano decenni. Una fuoriclasse venuta quasi da un tempo indefinito, con delle doti fisiche sovrumane e e delle capacità motorie inimmiginabili per qualunque altra donna al mondo. Simone Biles non è soltanto la Regina incontrasta della ginnastica artistica, ma un’icona dello sport mondiale voluta dalle aziende più note al mondo e idolo a varie latitudini.

Inscalfibile dal punto di vista tecnico e agonistico. Imbattibile in pedana, irraggiungibile per notorietà e fama. Innovatrice e inventrice, pioniera dalle mille sfacettature. L’abbiamo vista inattaccabile e dominatrice: 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi di Rio 2016 e 19 titoli mondiali, sulla cresta dell’onda dal 2013 al 2019 (prima della pandemia), unica a superare il muro dei 60 punti sul giro completo col nuovo Codice dei Punteggi, realizzatrice di salti dal coefficiente inventato appositamente per lei, unica nella storia a laurerarsi Campionessa del Mondo per cinque volte nell’all-around. Quasi troppo per essere vero. E infatti oggi il castello è crollato, in maniera inaspettata al termine della finale a squadre delle Olimpiadi di Tokyo 2021, dove la 24enne si era presentata per conquistare cinque medaglie d’oro.

Le lacrime di Simone Biles sono umane, anche lei è una ragazza con tante facilità e criticità, non un robot che marcia a regime senza emozioni. “Ho dei demoni in testa contro cui sto combattendo“, sono queste le sue parole dopo il ritiro per un errore clamoroso al volteggio. “Sono a queste Olimpiadi non per me, ma per altri“, sinonimo di una pressione esagerata che anche una vincente come lei sta accusando. Non è più serena, non si diverte più, non è più lei. In effetti non l’abbiamo mai vista sorridere durante questi Giochi, lei che ha sempre regalato i 32 denti a tutti in ogni contesto.

Oggi è caduta la Dea per eccellenza, quella che doveva essere la Principessa indiscussa delle Olimpiadi considerando tutti gli sport. È crollata sulla terra dei comuni mortali dopo aver illuminato e regalato perle, lo ha fatto in maniere fragorose. Il suo futuro? Tutto da scrivere, non sappiamo nemmeno se la vedremo in pedana nelle prossime gare di questa rassegna a cinque cerchi e chiaramente senza di lei sarà tutta un’altra musica. Lacrime tenere e umane, di una ragazza giovane che forse soltanto adesso si è sgravata di un peso e ha ripreso in mano la sua vita.

Foto: Lapresse

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