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Taekwondo, Vito Dell’Aquila imperatore di Olympia! Oro leggendario, impresa gloriosa!

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Da Carlo Molfetta 2012 a Vito Dell’Aquila 2021. Un unico filo conduttore: due campioni olimpici provenienti dal medesimo paese, Mesagne (BR). Due percorsi diversi: quello di Molfetta fu un trionfo che maturò dopo un lungo cammino costellato di infortuni e cambi di categoria, mentre il classe 2000 ha realizzato il colpaccio al primo tentativo, da predestinato.

L’Italia non si era qualificata nel taekwondo alle Olimpiadi di Rio 2016. Dopo aver toccato il fondo, la Federazione ed i tecnici si sono rimboccati le maniche, investendo con decisione su una nidiata di talenti straordinari (attenzione dopodomani a Simone Alessio nei -80 kg). Con il tempo la semina ha dato i suoi frutti. Oggi Vito Dell’Aquila si è preso la vetta dell’Olimpo, meritandosi l’immortalità sportiva. Ha portato gloria ad un popolo ferito, oppresso dall’agonia della pandemia, il cui cuore ribolle di gioia per i trionfi azzurri, come accaduto qualche settimana fa anche agli Europei di calcio.

Dell’Aquila si presentava alle Olimpiadi da testa di serie n.2, tuttavia aveva combattuto poco o niente negli ultimi 18 mesi: il taekwondo è uno degli sport che più ha pagato le restrizioni, di fatto vedendo quasi azzerata l’attività internazionale. Agli Europei svolti in primavera l’azzurro venne eliminato prematuramente. A tranquillizzarci fu proprio Molfetta: “Vito non deve essere in forma adesso, ma alle Olimpiadi“.

Oggi ha disputato un cammino trionfale, sbarazzandosi con estrema facilità dell’ungherese Omar Salim, del thailandese Ramnarong Sawekwiharee e dell’argentino Lucas Lautaro Guzman: tre vittorie nitide, nette, senza discussioni, con estrema autorità.

L’atto conclusivo ha riservato al pugliese il 19enne tunisino Mohamed Khalil Jendoubi, che a sorpresa aveva eliminato in semifinale il sudcoreano Jun Jang, favorito n.1 della vigilia. Inizialmente l’azzurro ha subito le lunghe leve dell’africano, andando per la prima volta nel torneo in svantaggio: 0-3, 2-5, 8-9. Cosa ha fatto la differenza? La maggiore resistenza fisica del portacolori del Bel Paese. Negli ultimi 2 minuti Jendoubi era visibilmente sulle ginocchia, stremato. Nei 15 secondi conclusivi Dell’Aquila si è scatenato, firmando il sorpasso che gli ha consentito di salire sul trono olimpico: 16-12 il punteggio finale.

Il Bel Paese festeggia la prima medaglia d’oro delle Olimpiadi di Tokyo 2020, che arriva dopo l’argento di Luigi Samele nella scherma. Una grande iniezione di fiducia per tutta la spedizione. Una vittoria che ha il volto pulito e sorridente di questo splendente Fratello d’Italia.

Foto: LaPresse

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