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Tennis: Alexander Zverev batte Novak Djokovic e sfida Khachanov in finale alle Olimpiadi di Tokyo. Addio Golden Slam

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Uno dei due obiettivi di Novak Djokovic a questo punto della stagione se n’è andato. Il Golden Slam in singolare non è più possibile per lui, anche se è ancora in corsa insieme a Nina Stojanovic nel doppio misto. A batterlo in semifinale è Alexander Zverev: il tedesco conquista in tal modo la finale del torneo olimpico di singolare maschile con il punteggio di 1-6 6-3 6-1, ribaltando completamente il corso della partita in due ore e 3 minuti di gioco. La finale sarà dunque, domenica, tra Zverev e il russo Karen Khachanov, e per la terza volta il serbo dovrà lottare per il bronzo contro lo spagnolo Pablo Carreno Busta.

Il primo set vede subito Zverev guadagnare una palla break, cancellata però da Djokovic. Il serbo non è nella sua miglior giornata al servizio, ma riesce a tenerlo ai vantaggi spesso e volentieri, mentre per quel che riguarda il tedesco di problemi alla battuta ce ne sono, visto che la perde a 15 e a 30 nel percorso che consegna al numero 1 del mondo il 6-1.

Non sembrano andare molto diversamente le cose nel parziale successivo: Djokovic più aggressivo, Zverev in affanno, break che arriva nel quinto game. Qui, però, inizia a succedere qualcosa di inatteso: sul 3-2 c’è l’immediato controbreak del tedesco. Come in una storia che cambia pagina improvvisamente, la luce del serbo si spegne. Non è dato sapere la ragione di questa situazione, ma i colpi fanno meno male, sono meno profondi e il suo avversario riesce ripetutamente a passare, oltre ad approfittare di vari errori. Arriva così il 6-3 a favore di Zverev.

Numerose sono le occasioni del 2021 in cui si è visto Djokovic lasciar andare qualche momento di partite per poi azzannare alla distanza, ma non è questo il caso. Zverev si trasforma, strappa subito la battuta a Djokovic nel primo gioco del terzo set, annulla quattro palle dell’1-1 e poi fugge via, in tutti i sensi, trovando grande profondità con il dritto e soprattutto mostrando, in maniera quasi incredibile, un mix di lucidità tattica e fisica migliore. Il numero 1 del mondo affonda, uno dei due grandi obiettivi del momento si spegne all’Ariake Tennis Park.

Notevolissima la differenza tra vincenti ed errori gratuiti in generale (12-16 contro 30-14), ma un altro dato da tenere in considerazione è come la seconda di Djokovic, nel tempo, semplicemente cali di schianto: solo 2 punti su 10 vinti nel terzo set spiegano molte cose.

Foto: LaPresse

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