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Tennis, Jannik Sinner e la doppia rinuncia all’azzurro. Prima la Coppa Davis 2019, ora le Olimpiadi

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Jannik Sinner non parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo. Nel giorno della qualificazione agli ottavi a Wimbledon di Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, arriva la notizia che scuote sicuramente il tennis italiano. Una decisione presa dall’altoatesino, quasi sicuramente in unione con il suo staff, a convocazioni già fatte e dunque con tempistiche sicuramente rivedibili e criticabili.

Il tutto poteva essere gestito in maniera diversa, magari con una comunicazione anticipata e non dettata solamente dall’eliminazione al primo turno a Wimbledon. Un ko quello con Fucsovics che ha confermato come Sinner stia attraversando un momento complicato della sua giovane carriera. Si è inceppato qualcosa sia sul piano tecnico sia su quello mentale, ma va ricordato che Jannik abbia solo 19 anni e che rispetto a quasi tutti i suoi coetanei ha bruciato velocemente le tappe di crescita, con un’esplosione sul finire del 2020 e l’inizio del 2021 davvero impressionante.

Lo stesso Sinner ha spiegato i motivi della sua decisione, parlando della volontà di ritrovarsi, di rimettersi al lavoro per essere un giocatore migliore dentro e fuori dal campo. “Non è stata una decisione facile da prendere ma ho deciso di non partecipare ai Giochi Olimpici quest’anno. Rappresentare il mio paese è un privilegio ed un onore e spero di poterlo fare per tanti anni. La decisione è stata dettata dal fatto che non ho giocato il mio miglior tennis durante gli ultimi tornei e devo concentrarmi sulla mia crescita. Ho bisogno di questo tempo per lavorare sul mio gioco, il mio obbiettivo è diventare un miglior giocatore in campo e fuori. Sono pronto a mettermi ancora di più in gioco con l’obbiettivo di migliorare. Sono sincero con voi e spero che potrete capire il mio ragionamento dietro a questa decisione. Sento che questa sia la scelta migliore per il mio futuro”.

Non è la prima volta che Sinner rinuncia alla maglia azzurra, visto che era già accaduto prima delle finali di Madrid di due anni fa. Quello era ancora un Jannik alle prime armi, che vinceva le Next Gen Finals di Milano e quella scelta fu dettata dalla volontà di prendersi del periodo di riposo dopo i tanti tornei disputati e le fatiche di una stagione che lo avevano messo in mostra come il miglior giovane del circuito.

La porta all’azzurro non sembra essere chiusa e ad oggi nulla fa presagire che Sinner non possa far parte della nazionale che andrà a caccia della Coppa Davis quest’anno. Certamente sono due no pesanti e che in possono lasciare degli strascichi in futuro, magari anche nel rapporto con la Federazione. La speranza ad ora è che Jannik possa prima di tutto ritrovarsi come giocatore ed a quel punto non ci saranno più motivazioni per dire no all’Italia.

Foto: LaPresse

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