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Tennis, Olimpiadi Tokyo 2021: i qualificati dell’Italia, il confronto con Rio 2016

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Il contingente italiano alle Olimpiadi di Tokyo per quel che riguarda il tennis risulta leggermente meno ampio in quantità. Questo è quanto emerge dalla composizione attuale delle delegazioni maschile e femminile che l’Italia invierà in Giappone. Il numero di almeno quattro uomini e due donne, tuttavia, può ancora aumentare in funzione di eventuali rinunce e possibili ingressi di giocatrici del nostro Paese.

A Rio, nel 2016, tra gli uomini in gara c’erano Fabio Fognini, Andreas Seppi, Paolo Lorenzi e Thomas Fabbiano, con quest’ultimo che fu tra gli ultimi ad entrare in tabellone; per quanto riguarda invece le donne, andarono Roberta Vinci, Sara Errani e Karin Knapp, con Flavia Pennetta che si era già ritirata da alcuni mesi, Francesca Schiavone che a un certo punto entrò con la quota da ex vincitrice Slam, ma rinunciò al viaggio in Brasile, e Camila Giorgi ineleggibile perché in quel periodo, causa l’allora Fed Cup, erano sorti nuovi screzi con la FIT, e uno dei criteri di ammissione richiede l’essere in buoni rapporti con la Federazione di appartenenza.

Tra gli uomini fu Fabio Fognini ad andare vicino all’impresa, facendo un torneo da ottovolante: rischiò di perdere al primo turno con il dominicano Victor Estrella Burgos, giocò un match tra i più spettacolari dell’intero evento olimpico con il francese Benoit Paire e poi si issò fino al 3-1 del terzo set con Andy Murray, spegnendosi lì, di schianto, di fronte a colui che avrebbe confermato la medaglia d’oro. Seppi si fermò al secondo turno contro Rafael Nadal e lo stesso accadde a Lorenzi con lo spagnolo Roberto Bautista Agut; Fabbiano fu invece eliminato dal padrone di casa Rogerio Dutra Silva. In doppio Fognini e Seppi giocarono due belle partite, ma ai quarti nulla poterono con i canadesi Daniel Nestor e Vasek Pospisil, chiaramente più forti in quella giornata.

Tra le donne, invece, il miglior risultato fu di Sara Errani, che giunse al terzo turno eliminando prima l’olandese Kiki Bertens (a proposito, quelle di Tokyo saranno le sue ultime Olimpiadi) e poi la numero 16 del seeding, la ceca Barbora Strycova. Non riuscì invece a superare lo scoglio della russa Daria Kasatkina. Non superarono invece il primo turno Karin Knapp, sconfitta dalla ceca Lucie Safarova, e Roberta Vinci, che era in un periodo di lunga crisi di risultati e fu eliminata dalla slovacca Anna-Karolina Schmiedlova. Fu però il doppio che rappresentò il momento più difficile: le sorelle Williams erano uscite al primo turno, ma la coppia Errani/Vinci, riformata dopo quasi un anno e mezzo dalla separazione, incocciò in una delle tante coppie ceche storicamente rivali, quella composta da Barbora Strycova e Lucie Safarova. Finì tutto ai quarti, in tre set, e con un recupero nell’ultimo parziale che arrivò a un nulla (letterale) dal concretizzarsi.

In doppio misto, invece, Roberta Vinci e Fabio Fognini batterono subito i numero 2 del seeding, i francesi Kristina Mladenovic e Pierre-Hugues Herbert, per poi perdere ai quarti (in misto, va ricordato, le coppie sono 16 e bastano due match vinti per giocarsi le medaglie) contro Venus Williams e Rajeev Ram, coppia di doppio che poi ha dato un’accoppiata oro-argento agli Stati Uniti, pur perdendo in finale con Bethanie Mattek-Sands e Jack Sock.

Quest’anno la situazione vede quattro italiani sicuri al via: Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Lorenzo Musetti. Poco fa è arrivata la rinuncia di Jannik Sinner, che ha deciso di dare forfait sulla base degli ultimi risultati nei tornei. PBerrettini è indubbiamente il più in forma degli azzurri: ha vinto con continuità nel circuito, ha confermato il proprio status di top ten, ha raggiunto una finale 1000, un quarto Slam, ha in generale dimostrato di battersela benissimo con i migliori. Sonego ha messo in piedi una bellissima stagione, culminata in una vittoria ATP 250 a Cagliari, una finale a Eastbourne e soprattutto una spettacolare semifinale a Roma in cui, trascinato dal pubblico, ha eliminato in fila Thiem e Rublev prima di far soffrire Djokovic. Ed è anche uno dei due che ha già esperienza a Tokyo: vi giocò nel 2019 (uscì al primo turno) nel 500 locale, mentre Fognini (al terzo gettone olimpico), che in questi contesti si esalta, non gioca da ben 14 anni all’Ariake, avendo sempre preferito Pechino nel calendario. Quanto a Musetti, ad Acapulco ha dimostrato, se ancora ce ne fosse il bisogno visto che le sue finali Slam junior le ha raggiunte sul veloce, che può competere bene anche lontano dal rosso. Certo, non lo si può considerare una carta da medaglia, ma un avversario scomodo per tutti sì.

Tra le donne, invece, le certe di partecipare sono due: Camila Giorgi e Jasmine Paolini. Per entrambe è la prima presenza, con la marchigiana che ha di recente raggiunto la semifinale a Eastbourne e, più in generale, sembra aver ritrovato una buona qualità tennistica, riavvicinandosi alle prime 50 giocatrici del ranking WTA. In terra nipponica, peraltro, ci sono un paio di ricordi positivi per lei, che fu semifinalista nel 2018 proprio all’Ariake, perdendo nettamente da Naomi Osaka, e poi ai quarti nel 2019. Le rinunce altrui, invece, hanno portato a Tokyo Jasmine Paolini, che nella terra del Sol Levante il massimo WTA nipponico non l’ha mai giocato. Per lei decisivo il 125 di Bol, vinto e che le ha di fatto dato l’opportunità di entrare alle Olimpiadi, vista la situazione.

C’è poi il capitolo del doppio, con finora solo Matteo Berrettini e Fabio Fognini confermati: i due, insieme, hanno già mostrato un’ottima intesa anche tecnica in ATP Cup, dove hanno lanciato ottimi segnali nel percorso che ha portato l’Italia verso la finale della gara a squadre che si svolge a inizio stagione in Australia. Resta come evolverà la situazione di Sonego e Musetti in doppio, anche se, dovendo formare la coppia, dovrebbero essere dentro.

In conclusione, è innegabile come il contingente maschile sia molto più forte di quello femminile in quest’occasione, se non altro per via della presenza di Berrettini. Il romano potrebbe realmente offrire una speranza di medaglia all’Italia, ma anche gli altri sono autentiche mine vaganti. Così come lo è Giorgi al femminile: più complicata la questione Paolini, per cui il bello è già trovarsi in questo contesto.

I QUALIFICATI DELL’ITALIA – OLIMPIADI DI TOKYO

SINGOLARE MASCHILE
Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Lorenzo Musetti

DOPPIO MASCHILE
Matteo Berrettini/Fabio Fognini

SINGOLARE FEMMINILE
Camila Giorgi, Jasmine Paolini

Non ci sono notizie circa il doppio misto, le cui coppie vengono formate sul posto tra chi è già presente.

Foto: LaPresse

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