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Tennis, Olimpiadi Tokyo: Belinda Bencic e Marketa Vondrousova in finale per l’oro, Rybakina e Svitolina per il bronzo

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Saranno Belinda Bencic e Marketa Vondrousova a disputare la finale del singolare femminile alle Olimpiadi di Tokyo. Per la svizzera e la ceca non si tratta soltanto di un grande traguardo, ma anche del grande ritorno ai livelli che competono loro. L’una, infatti, ha vissuto davvero molta sfortuna negli scorsi anni, mentre l’altra, dopo la finale al Roland Garros 2019, non era più sembrata realmente in grado di confermare quelle premesse.

Quella dell’elvetica, contro la kazaka Elena Rybakina, è una delle partite a tasso emozionale più elevato dell’intera competizione: trova subito il break nel primo set, poi perde per due volte consecutive la battuta, ma riesce a riprendere in mano la situazione appena in tempo (vincendo contro il servizio il nono game). Al tie-break, dopo cinque set point annullati sul 4-5 e 5-6, è lei a prevalere. Sale anche 2-0 nel secondo parziale, ma Rybakina dal 2-0 trova una fiammata lunga 6 dei successivi 8 giochi, prendendosi la parità. Break anche in apertura di terzo set per lei, ma le cose si fanno complicate nella fase centrale, quando i servizi tremano. Riesce a tenere di più mentalmente Bencic, che conquista così una finale che la lascia in lacrime di felicità dopo 2 ore e 46 minuti. Punteggio finale: 7-6(3) 4-6 6-3.

Molto meno incerta invece l’altra semifinale. E questo soprattutto a causa dei timori dell’ucraina Elina Svitolina, mai realmente in partita anche dopo aver recuperato subito il servizio perduto nel primo gioco. A Vondrousova non resta altro che proporre il suo tennis, senza troppi rischi, sapendo che dall’altra parte non c’è la stessa Svitolina usuale. E se l’ucraina di paura ne ha (e non è un suo tratto poco comune), la ceca ne è priva, sa approfittare della situazione e guadagna il 6-3 6-1 della vittoria in un’ora e 5 minuti.

La Repubblica Ceca conquista così l’ottava medaglia nella sua storia tennistica (non considerando quelle conquistate da Jana Novotna e Miloslav Mecir quando era ancora Cecoslovacchia), mentre per la Svizzera si tratta della quarta (curiosamente, o forse no, una per tutte le specialità tranne il misto), con due ori conquistati da Marc Rosset a Barcellona 1992 e dal doppio Roger Federer/Stan Wawrinka (all’epoca ancora Stanislas) a Pechino 2008.

Foto: LaPresse

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