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Tennis, Olimpiadi Tokyo: i favoriti del tabellone maschile. Novak Djokovic insegue il Golden Slam
Ai Giochi Olimpici che cominceranno questa settimana, il tennis sarà purtroppo uno dei tornei meno rappresentati della competizione a cinque cerchi. Con la defezione di ieri di Matteo Berrettini, salgono a 25 i giocatori fra i primi cinquanta al mondo a non essersi imbarcati verso Tokyo per i motivi più disparati, cinque di questi facenti parte della top 10 (Rafa Nadal, Roger Federer, Denis Shapovalov e Dominic Thiem). Ma, con loro o senza di loro, il favorito numero uno per l’oro rimane Novak Djokovic.
Il serbo ha annunciato negli ultimi giorni la sua partenza per il Sol Levante, conscio di avere una ghiottissima opportunità per entrare di diritto nella storia del tennis: con un successo a Tokyo, su una superficie a lui estremamente gradita come il cemento, diventerebbe il quinto essere umano ad ottenere il Golden Slam (la vittoria dei quattro Slam e della medaglia d’oro olimpica) dopo Rafa Nadal, Andre Agassi, Steffi Graf e Serena Williams; ma il numero uno al mondo è in lizza per ottenere questo risultato nel corso di un unico anno solare, impresa riuscita solo a Graf.
In più, aggiungete anche le condizioni fisiche e tecniche di Djokovic: a Wimbledon, così come negli altri grandi appuntamenti del 2021, è apparso come una vera e propria macchina da guerra, capace di leggere in anticipo qualsiasi situazione e di capire come poter far volgere a suo favore ogni evento, quasi come se plasmasse a suo piacimento la partita con la sua corsa ed i suoi colpi da fondo. Nole non può non essere considerato il favorito d’obbligo del torneo.
A tentare di contrastare il serbo sarà Daniil Medvedev, alla ricerca di riscatto, l’ultima volta che i due si affrontarono fu in finale agli Australian Open 2021, in cui addirittura il russo arrivò leggermente favorito, ma venne letteralmente stritolato dalla pressione e dallo stesso Djokovic. Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev ed Andrey Rublev saranno clienti tosti da affrontare sul cemento, ma che ad ora, se non in sporadiche occasioni (il tedesco alle ATP Finals di tre anni fa), non hanno ancora trovato le armi giuste per mettere in crisi il serbo. Che non guarderà in faccia a nessuno per fare un altro passo verso la storia.
Foto: LaPresse