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Tennis, Olimpiadi Tokyo. I Lorenzi funzionano assieme: Sonego e Musetti superano Andujar/Carballes Baena, ora Mektic/Pavic

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Alla fine non è male, la coppia di Lorenzi. Non ci riferiamo a Paolo ed un compagno x, ma a Sonego e Musetti, ritrovatosi quasi per caso a giocare il doppio maschile nel torneo di tennis dei Giochi Olimpici di Tokyo. I due, protagonisti con un buon affiatamento, esordiscono felicemente battendo Pablo Andujar e Roberto Carbellas Baena per 7-5 6-4 e passano agli ottavi di finale; l’accoppiamenti non sarà però dei migliori poiché i prossimi avversari saranno i croati Nikola Mektic e Mate Pavic, numeri 1 del seeding.

L’inizio potrebbe far presagire ad un match scoppiettante con gli azzurri che non sfruttano tre palle break nel primo gioco. Ma invece la sfida si stabilizza e anzi nel quarto gioco sono Musetti e Sonego a rischiare di andare sotto, salvandosi per due volte. Il match procede sui binari dell’equilibrio fino all’undicesimo gioco, quando Sonego e Musetti recuperano da sotto 40-0 e si prendono il primo break della partita, che significa primo set in tasca.

Gli iberici appaiono nervosi dopo aver perso la prima frazione, mentre l’affiatamento tra i due Lorenzo non è affatto disprezzabile. Non per niente la coppia italiana mette il naso avanti immediatamente nel terzo gioco, ma il vantaggio dura poco: pochi minuti dopo, tra scambi duri ed energici, Carballes Baena e Andujar si riportano in linea di galleggiamento. Però gli azzurri stanno bene assieme, spingono con talento e determinazione: con una risposta di Musetti molto profonda che confonde Carballes Baena, gli azzurri si ritrovano a servire per il match. Gli spagnoli non mollano la presa, hanno anche la possibilità di brekkare, ma due servizi vincenti di Sonego e uno smash in salto di Musetti chiudono la contesa.

Musetti e Sonego non hanno concesso molto al servizio, portandosi a casa sei ace ed un discreto 37/49 complessivo con la prima di servizio, oltre a salvare quattro delle cinque palle break concesse. Magari qualche errore di troppo ha reso il match più complicato di quanto potesse essere (29 sui 66 punti avversari), ma da dopo il primo gioco gli azzurri sono stati dei killer, sfruttando tre delle quattro palle break avute a disposizione.

Foto: LaPresse

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