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Tennis, Olimpiadi Tokyo. Novak Djokovic: “Difficile giocare con questo caldo, non capisco perché la ITF non sposti le partite”

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Con l’inizio dei Giochi Olimpici di Tokyo, ha preso il via anche il torneo di tennis. Fra le varie partite c’è stato anche il debutto di Novak Djokovic, che ha battuto tranquillamente Hugo Dellien con un doppio 6-2. Non un compito impossibile per il numero 1 del mondo, che però non si è reputato totalmente soddisfatto. Non della partita, ma delle condizioni in cui ha dovuto giocare.

In Giappone infatti l’estate è davvero rovente, con 33 gradi all’ombra. Ed il serbo è stato categorico nelle interviste al termine del match: “Queste sono le condizioni più dure con cui abbia mai giocato. Credo che giocare con questo caldo è difficile per tutti. Credevo fosse difficile, ma poi quando le provi sulla tua pelle capisci che non sei preparato abbastanza. Anche l’ombra non ha aiutata, con metà del campo con la luce e metà senza“.

Djokovic decide dunque di mettere le cose in chiaro, facendo una richiesta specifica: “Non capisco perché la ITF non sposti i match un po’ più tardi. Il mio match è stato l’ultimo del centrale ed è finito alle cinque, quindi ci sono ancora due ore di luce del giorno e sul campo ci sono i riflettori, si può giocare fino a tardi. L’unica cosa che si potrebbe fare è spostare i match nel tardo pomeriggio o durante la sera. Noi giocatori non possiamo fare altro che accettare, ma così non è facile. Parlando con qualche collega nello spogliatoio ho avuto la conferma che in molti la pensano come me“.

Il numero 1 al mondo si fa dunque portavoce dell’idea di spostare i match in un orario in cui il caldo possa essere meno opprimente per i giocatori. Difficile spostare il tutto in una competizione internazionale dove i tempo sono calcolati al millesimo.

Foto: LaPresse

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