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Tennis, Olimpiadi Tokyo: tutti gli italiani in campo tra singolare e doppio. Djokovic e Osaka di nuovo sulla scena

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Nella terza giornata del torneo di tennis alle Olimpiadi di Tokyo, vedremo tantissimi argomenti interessanti in campo, a partire da quelli legati ai giocatori italiani. Per un gioco del destino, infatti, tutti i sei giocatori tra rappresentanza maschile e femminile andranno in campo per giocarsi l’accesso al terzo turno (in singolare) o ai quarti di finale (in doppio).

Comincerà Camila Giorgi, attesa, dopo il successo davvero di qualità contro l’americana Jennifer Brady, alla conferma con un’avversaria per lei da tempo ostica, quale la russa Elena Vesnina, che ha sorpreso la lettone Jelena Ostapenko all’esordio, e per di più in rimonta. 1-2 i precedenti a favore della rappresentante del Comitato Olimpico Russo, come quest’edizione impone, ma l’ultimo risale al 2017 e soprattutto a un’era tennistica che non potrebbe essere più diversa. L’eventuale premio potrebbe essere una sfida con Karolina Pliskova, con la ceca che troverà la spagnola Carla Suarez Navarro, protagonista di una delle più belle storie non solo di tennis, ma di sport all’interno di questa rassegna.

Si proseguirà con Fabio Fognini e Lorenzo Sonego. Non in doppio, anche perché il torinese (e ne parleremo) gioca con l’altro Lorenzo, Musetti, ma insieme in termini temporali. Altrimenti detto: in contemporanea. Il ligure deve sfidare il potente bielorusso Egor Gerasimov, che da tempo non riesce a dare continuità ai propri risultati e che, con la sua potenza da fondo, crea un certo contrasto di stili con l’uomo che, cinque anni fa, sfiorò la vittoria su Andy Murray poi diventato oro per la seconda volta. All’orizzonte c’è una potenziale sfida con il russo Daniil Medvedev, particolarmente interessante perché, anche se il russo sarebbe chiaramente favorito, con Fognini è vietato parlare di azzeramento delle chance.

Per quanto riguarda invece il piemontese, c’è di fronte il georgiano Nikoloz Basilashvili, una vecchia conoscenza perché battuto al Foro Italico di Roma nell’edizione settembrina del 2020. Parliamo in questo caso di un avversario dal 2021 altalenante, con finali a Doha, Monaco di Baviera (vinte) e Halle (persa) che fanno capolino tra numerosissime uscite al primo e secondo turno dei tornei da lui disputati. C’è la possibilità di arrivare fino ad Alexander Zverev: anche in questo caso il tedesco sarebbe ostacolo complicato, e per di più con uno status di giocatore tra i favoriti in un torneo olimpico che sta regalando incertezze e stranezze di vario genere.

In doppio, invece, Sonego sarà di scena con Lorenzo Musetti, sempre sul campo 4 e come ultimo match. Problema, però, ben più difficile, in questo caso: i due Lorenzo avranno davanti i numeri 1 del mondo di specialità, i croati Nikola Mektic e Mate Pavic, che comunque non hanno avuto vita semplice con altri due che hanno lo stesso nome, due Marcelo brasiliani, Demoliner e Melo (7-6 6-4). C’è ancora qualche comprensibile meccanismo da sistemare in una coppia di fatto appena formata, ma in alcuni momenti Sonego e Musetti, contro Pablo Andujar e Roberto Carballes Baena, hanno fatto vedere più di una cosa interessante. Forse non basterà per risolvere i problemi con i croati, ma ci sarà curiosità per capire se due che si dedicano molto più al singolare che al doppio sapranno sovvertire il pronostico contro due doppisti puri. Un dilemma, peraltro, di vecchia data (a livelli più alti, in tempi recenti, si diceva “Federer e Nadal insieme possono battere i Bryans?”, con coinvolgimento nelle risposte anche dei diretti interessati).

Sara Errani e Jasmine Paolini, invece, dovranno vedersela con le gemelle ucraine Lyudmila e Nadiia Kichenok. C’è un ricordo, per tre di queste quattro, risalente a Wimbledon 2014: Errani, in coppia con Roberta Vinci, al secondo turno di Wimbledon rischiò di perdere proprio contro di loro. Le allora regine del doppio dovettero salvare diversi match point, prima di vincere al terzo set e poi involarsi verso l’ultimo elemento che mancava alla conquista del Career Grand Slam. In questo caso, in palio c’è un quarto di finale, ed è una possibilità che arriva letteralmente dal niente, nel senso che fino a poche ore prima di scendere in campo questa coppia azzurra non c’era. Il forfait di Donna Vekic ha causato quello di Daria Jurak, la Croazia si è ritrovata senza coppia, l’Italia ne ha trovata una. E con questa ha eliminato le quotate americane Melichar e Riske, con un’Errani in grande spolvero e Paolini più che valida nel supportarla.

Ma non si fermano qui le cose: ci sarà anche il ritorno in campo di Novak Djokovic, per cui potrebbe essere intrigante, anche se non difficile, il confronto con il tedesco Jan-Lennard Struff. Poche difficoltà per molti big (Daniil Medvedev, Alexander Zverev e lo stesso Pablo Carreno Busta, perché il Marin Cilic visto con il brasiliano Joao Menezes è tutto fuorché una mina vagante).

Al femminile, persa l’australiana Ashleigh Barty, tocca a Naomi Osaka vestire i panni della favorita, a cominciare dal match con la svizzera Viktorija Golubic. Attenzione in particolare a due confronti: la ceca Barbora Krejcikova non può sottovalutare la rampante canadese Leylah Fernandez, ma soprattutto all’ucraina Elina Svitolina (che ha chiarito che giocherà sempre con questo cognome, smentendo le speculazioni nate dal fatto, che, sui social, è diventata Elina Monfils per onor di matrimonio) deve guardarsi bene da Ajla Tomljanovic. L’australiana, infatti, può giocarle uno dei classici brutti scherzi, ed è del resto noto come Svitolina, fiutato l’odor di occasione, non riesca a sfruttarlo spesso. Interessante anche Swiatek-Badosa, ma la storia, quella vera, c’è sul Campo 3: in qualunque caso, Carla Suarez Navarro avrebbe meritato applausi, e non le porte chiuse, per Olimpiadi in ogni caso uniche per lei. Ha battuto la tunisina Ons Jabeur, giocherà con la ceca Karolina Pliskova. E, forse, non poteva davvero volere di più.

Foto: LaPresse

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