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Tiro a segno, Olimpiadi Tokyo 2021: i qualificati dell’Italia e il confronto con Rio 2016

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Chi l’avrebbe mai detto. L’Italia del tiro a segno, per numero di qualificati di una singola disciplina individuale alle prossime Olimpiadi, è forse la “rappresentativa azzurra che ha stupito di più.

Si, perchè il gruppo guidato da Valentina Turisini e il suo staff ha saputo metabolizzare il ritiro di Niccolò Campriani (uno che ha vinto tre medaglie d’oro e una d’argento fra Londra 2012 e Rio 2016) e la scarsa motivazione di Petra Zublasing rilanciandosi con una classe giovane, ma già pronta a battagliare per qualcosa di importante.

Tiro a segno, Olimpiadi Tokyo 2021: i qualificati dell’Italia e il confronto con Rio 2016

A Rio, i qualificati erano 5: Niccolò Campriani, Giuseppe Giordano, Marco De Nicolo, Petra Zublasing e Riccardo Mazzetti.

A Tokyo, i qualificati saranno 7: Marco De Nicolo, Marco Suppini, Lorenzo Bacci, Sofia Ceccarello, Paolo Monna, Tommaso Chelli e Riccardo Mazzetti.

I punti fermi rimangono quindi il “Totem” della carabina Marco De Nicolo e la “punta” della pistola automatica Riccardo Mazzetti, ma tutto intorno a loro è mutato, se possibile diventando ancor più grande.

Di fianco a De Nicolo sono cresciuti infatti Suppini e Bacci, così come Chelli si è definito di fianco a Mazzetti, in una disciplina però – come quella del tiro celere –  dove l’imprevedibilità la fa da padrone, l’esperienza di Giordano è stata sostituita dalla freschezza di Monna, mentre il nome di Sofia Ceccarello, che nell’ultimo mese ha dimostrato fra Europei e Coppa del Mondo di essere molto in forma, si è proposto nello slot lasciato libero da Zublasing.

La “semina” ha funzionato e il raccolto è stato quindi rigoglioso, anche se resta il rimpianto di non essere riusciti a piazzare nessuna rappresentante della pistola al femminile, ora però viene il bello: andare a Tokyo per cercare di ottenere almeno una medaglia, un simbolo per la disciplina e per il movimento italiano.

Non sarà facile, ma i “Magnifici 7” ce la metteranno tutta.

FOTO: UITS

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