Ciclismo
Tour de France 2021, domani ancora pianura. Poi Pirenei e scorpacciata di montagne. Cambierà la classifica?
Il Tour de France 2021 si prende un paio di giorni di relativo relax dopo la spettacolare doppia salita del Mont Ventoux. Oggi è arrivata la fuga sul traguardo di Nimes (si è imposto il tedesco Nils Politt), domani potrebbe andare in scena una volata a Carcassonne, ma poi non ci sarà più tempo per scherzare e arriveranno le montagne. Ci aspetta una vera e propria scorpacciata sui Pirenei, dove la classifica generale sarà sicuramente rivoluzionata: il primo posto di Tadej Pogacar sembra in ghiaccio (ha oltre cinque minuti di vantaggio sui più immediati inseguitori), ma si animerà sicuramente la lotta per il podio.
Sabato 10 luglio sono previsti 3 GPM di seconda categoria, l’ultimo è il Col de Saint Louis (4,7 km al 7,4% di pendenza media) a 17 km dal traguardo. Domenica da brividi con il mitologico Port d’Envalira, il tetto di questa Grande Boucle con i suoi 2408 metri s.l.m.: si tratta di 10,7 km al 5,9% di pendenza media, dalla cima lunga discesa di 21 km per imboccare il Col de Beixalis (6,4 km all’8,5%), dal GPM 15 km tutti in discesa verso il traguardo di Andorra. Sarà un weekend appassionante anche se non così duro prima del giorno di riposo.
Col de Cort, Col de la Core, Col de Porte-d’Aspet apiranno l’ultima settimana, ma la 16ma frazione sembra più indirizzata a una fuga. Da non perdere lo show di mercoledì 14 luglio, Festa Nazionale in terra transalpina: si arriva in cima al Col du Portet, hors categoria di 16 km all’8,7% dopo aver asceso il Peyresourde e il Val Louron-Azet. Il giorno successivo il classico tappone pirenaico con il Tourmalet (17,1 km al 7,3% per giungere ai 2115 metri s.l.m.), discesa di 18 km e poi si imbocca la salita conclusa, l’hors categorie che conduce in cima a Luz Ardinen (13,3 km al 7,4%). Saranno le ultime montagne di questo Tour de France, prima della cronometro individuale di 30,8 km completamente pianeggianti che definirà il podio di Parigi.
Cambierà la classifica in questa seconda parte della Grande Boucle? Difficile attaccare il primato di Tadej Pogacar, ma per il podio la lotta è apertisisma visti i distacchi ridotti: il colombiano Rigoberto Uran è secondo in graduatoria e ha 14” sul danese Jonas Vingegaard, 15” sull’ecuadoriano Richard Carapaz, 40” sull’australiano Ben O’Connor, 58” sull’olandese Wilco Kelderman, 1’12” sul kazako Alexey Lutsenko, 1’53” sullo spagnolo Enric Mas.
Foto: Lapresse