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Ciclismo
Tour de France 2021, il gruppo passeggia e arriva a un quarto d’ora dai fuggitivi. Riposo giustificato, ma lo spettacolo…
Tappa di trasferimento. Un termine che negli ultimi anni è andato in disuso, ma che, storicamente parlando, è citato spessissimo nei Grandi Giri, ancor di più nel più noto: il Tour de France. I corridori sono umani, non si può assolutamente aspettarsi corsa dura dal primo all’ultimo chilometro e, qualche volta, c’è anche bisogno di rifiatare.
Il riposo, oltre a quello effettuato lunedì (previsto dal programma), in gara fino ad oggi non c’era praticamente mai stato. Undici frazioni tirate sin dalla partenza, con velocità assurde e medie furibonde a dispetto anche di tantissimi metri di dislivello. La fatica è tanta, anche se mancano ancora dieci giorni ad arrivare a Parigi.
La scelta, magari anche non del tutto organizzata, è stata quella di non dannarsi l’anima nella Saint-Paul-Trois-Châteaux – Nîmes di 159,4 chilometri. La fuga è stata lasciata andare praticamente al primo tentativo, i velocisti, magari interessati al traguardo odierno, non hanno inseguito e i tredici all’attacco si sono giocati la vittoria.
Lo spettacolo sicuramente è venuto a mancare, con il plotone che ha viaggiato ad andatura moderata ad oltre 15′ di distacco dai fuggitivi, ma non ci si poteva aspettare battaglia anche oggi. In ogni caso la corsa è corsa, la vittoria di Nils Politt è stata più che meritata e va acclamata al meglio come tutte le altre dei corridori che si sono imposti in questa Grande Boucle.
Foto: Lapresse